No ai Coronabond? La Germania dimentica i suoi debiti di guerra condonati…

La riflessione di Pizzimenti (Cittadini per il cambiamento): “Immettere una liquidità straordinaria a sostegno delle popolazioni Europee”


Riceviamo e pubblichiamo dal presidente dell’associazione “Cittadini per il Cambiamento”, Nuccio Pizzimenti.

“Riteniamo opportuno ricordare, al Capo del Governo Italiano, Giuseppe Conte, di farsi portatore, – (particolarmente di fronte ai ripetuti dinieghi della Cancelliera Angela Merkel), – del fatto che la Germania è stata beneficata, per oltre 70 anni, dell’abbuono dei danni di guerra, mai pagati da questa Nazione!

I Tedeschi hanno potuto risollevare la loro Patria economicamente, ed a loro, l’Europa post-bellica non ha opposto nessun MES di sorta; per cui, oggi, il presidente Conte, ciò ritenuto, dovrebbe assolutamente ricordare alla MERKEL ed ai Tedeschi, che essi sono in debito con tutta l’Europa, alla quale la Germania ha sempre dato problemi, causando ben 2 Guerre Mondiali! Ed a questo proposito, Martin Luther King diceva: Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita, prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori. Oggi siamo in guerra contro il Coronavirus (Covid-19), quasi come quando ai tempi delle seconda guerra mondiale, persa poi dalla Germania. Oggi, però, con disappunto, constatiamo, che la Germania insieme ad: Olanda, Austria, Finlandia ed Ungheria, non sente il dovere di aiutare: l’Italia la Spagna e la Francia. Lo diciamo, perchè riteniamo, che il bene ricevuto dalla Germania e la storia, non devono essere dimenticati; per cui, i Tedeschi, oggi, dovrebbero acconsentire alla richiesta dell’emissione dei Coronabond, per immettere una liquidità straordinaria a sostegno delle popolazioni Europee, per la ripresa delle loro economie, così come richiesto da: Italia, Francia, Spagna, Irlanda, Belgio, Grecia, Portogallo, Lussemburgo e Slovenia. Ricordiamo a noi stessi, che, dopo il 1945, il debito di guerra tedesco era di 23 miliardi di dollari! Una cifra colossale, pari a circa il 100% del PIL tedesco di allora. E, certamente, la Germania non sarebbe mai riuscita a rimborsare i debiti accumulati in due guerre. La Russia rivendicò e ricevette un risarcimento del danno di guerra fino all’ultimo centesimo, mentre gli altri paesi rinunciarono a più della metà dell’importo loro dovuto dal Governo Tedesco, con il trattato delle Conferenza di Londra del 24 agosto 1953, con il quale 21 Paesi salvarono la Germania dai debiti, che l’avrebbero fatta fallire: Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione sudafricana e Jugoslavia. Alla Germania, dunque, con un trattato firmato a Londra, fu dimezzato il debito del 50%, da 23 miliardi di dollari a 11,5 miliardi di dollari (da pagarsi in 30 anni!). Così la Germania evitò il default. Il rimanente 50% dei debiti la Germania avrebbe dovuto versarlo dopo l’eventuale riunificazione tedesca. Così che, nel 1990, l’allora cancelliere federale, Helmut Kohl, non firmò la rinegoziazione dell’accordo, poichè il pagamento del debito avrebbe portato la Germania ad un terzo default. Così, ancora una volta, grazie ad Italia e Grecia, la Germania non ha pagato nulla! Poi, nell’ottobre 2010, la Germania ha concluso il rimborso del debito del 1953, pagando un importo di soli 69,9 milioni di euro! Dunque, senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare il debito per altri 50 anni! Questo spaccato di storia, è per sottolineare, che non si chiede alla Germania di restituire qualcosa, ma solo, che contribuisca con gli altri Paesi europei, a costruire un nuovo debito collettivo. La Germania ha dimenticato il bene ricevuto e quanto gli è stato condonato, ma, dovrebbe, proprio in funzione di quel condono, sostenere l’emissione dei Coronabond, e non irrigidirsi nel richiedere l’applicazione rigorosa del MES (Meccanismo europeo di stabilità); altrimenti va considerata la possibilità di revocare il condono dei danni di guerra di cui ha beneficiato sinora la Germania per semplice ingratitudine!”