Movimento No Ponte: ‘Non è una spesa Nato. Saccheggio di risorse pubbliche’

"Ogni euro destinato al ponte è un euro che manca per cose fondamentali". Il movimento pensa ad una manifestazione nazionale in autunno

ponte stretto

Washington smonta la propaganda salviniana: il ponte sullo Stretto non è una “spesa NATO”. Con questa dichiarazione, si sgretola una gigantesca operazione di contabilità creativa, in cui il governo italiano aveva tentato di presentare l’opera come infrastruttura “strategica” per aggirare i vincoli di finanza pubblica. Oggi, perfino gli Stati Uniti hanno detto no a questa interpretazione”.

A scriverlo, in una nota stampa, è il movimento NO PONTE Calabria.

“La realtà è semplice: se i costi del ponte dovessero essere effettivamente sostenuti, questi peserebbero sui lavoratori, i precari, i pensionati e le famiglie, già messe a dura prova da salari bassi, servizi al collasso e caro vita. E mentre il governo tenta di manipolare i conti, resta lo scandalo di una corsa al riarmo, che, come il ponte, continua a drenare risorse pubbliche a discapito dei bisogni reali e dei diritti sociali“.

Le conseguenze per Calabria e Sicilia

“In Calabria e Sicilia, sappiamo bene cosa significa. Ogni euro destinato al ponte è un euro che manca per cose fondamentali:

  • mettere in sicurezza le scuole dei nostri figli,
  • garantire cure sanitarie nei reparti ormai desertificati,
  • riaprire linee ferroviarie e collegamenti locali,
  • fermare il dissesto idrogeologico che ci mette in ginocchio ogni volta che piove.

Inoltre, chi guadagna da questo progetto sono il consorzio Eurolink e la filiera delle grandi opere, che continuano a sbandierare le presunte “ricadute occupazionali”, nascondendo dietro di esse il ricatto delle penali miliardarie. Per noi restano cantieri eterni, cemento e nuove disuguaglianze.

NO al ponte, sì a un Piano Popolare per Calabria e Sicilia

Il Movimento NO Ponte Calabria ribadisce che il futuro dello Stretto non si deve barattare con false etichette di “difesa” o con giochetti di prestigio contabili. Lo Stretto di Messina è un ecosistema unico, fragile, sismico e ventoso: qui si tutela la vita. Non siamo un laboratorio per testare se il ponte terrà o meno.

Serve fermare immediatamente questo progetto e avviare un vero Piano Popolare per Calabria e Sicilia. Le priorità devono essere:

  • Opere utili,
  • Trasporto pubblico locale,
  • Manutenzione ordinaria,
  • Bonifiche ambientali,
  • Sanità territoriale,
  • Assunzioni pubbliche,
  • Valorizzazione delle esperienze dal basso.

Non “grandi opere”, ma grandi diritti.

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La risposta alla propaganda

Alla propaganda rispondiamo con la mobilitazione. Il nostro obiettivo è costruire insieme una grande manifestazione nazionale d’autunno, come deciso durante gli Stati Generali No Ponte a Palazzo Zanca. Moltiplicheremo iniziative nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle piazze.

Lo Stretto di Messina non si tocca. Il ponte non è progresso, è saccheggio. Teniamoci stretto lo Stretto!

NO Ponte Calabria