Movimento No Ponte: ‘Non è una spesa Nato. Saccheggio di risorse pubbliche’
"Ogni euro destinato al ponte è un euro che manca per cose fondamentali". Il movimento pensa ad una manifestazione nazionale in autunno
03 Settembre 2025 - 16:15 | Comunicato Stampa

“Washington smonta la propaganda salviniana: il ponte sullo Stretto non è una “spesa NATO”. Con questa dichiarazione, si sgretola una gigantesca operazione di contabilità creativa, in cui il governo italiano aveva tentato di presentare l’opera come infrastruttura “strategica” per aggirare i vincoli di finanza pubblica. Oggi, perfino gli Stati Uniti hanno detto no a questa interpretazione”.
A scriverlo, in una nota stampa, è il movimento NO PONTE Calabria.
“La realtà è semplice: se i costi del ponte dovessero essere effettivamente sostenuti, questi peserebbero sui lavoratori, i precari, i pensionati e le famiglie, già messe a dura prova da salari bassi, servizi al collasso e caro vita. E mentre il governo tenta di manipolare i conti, resta lo scandalo di una corsa al riarmo, che, come il ponte, continua a drenare risorse pubbliche a discapito dei bisogni reali e dei diritti sociali“.
Le conseguenze per Calabria e Sicilia
“In Calabria e Sicilia, sappiamo bene cosa significa. Ogni euro destinato al ponte è un euro che manca per cose fondamentali:
- mettere in sicurezza le scuole dei nostri figli,
- garantire cure sanitarie nei reparti ormai desertificati,
- riaprire linee ferroviarie e collegamenti locali,
- fermare il dissesto idrogeologico che ci mette in ginocchio ogni volta che piove.
Inoltre, chi guadagna da questo progetto sono il consorzio Eurolink e la filiera delle grandi opere, che continuano a sbandierare le presunte “ricadute occupazionali”, nascondendo dietro di esse il ricatto delle penali miliardarie. Per noi restano cantieri eterni, cemento e nuove disuguaglianze.
NO al ponte, sì a un Piano Popolare per Calabria e Sicilia
Il Movimento NO Ponte Calabria ribadisce che il futuro dello Stretto non si deve barattare con false etichette di “difesa” o con giochetti di prestigio contabili. Lo Stretto di Messina è un ecosistema unico, fragile, sismico e ventoso: qui si tutela la vita. Non siamo un laboratorio per testare se il ponte terrà o meno.
Serve fermare immediatamente questo progetto e avviare un vero Piano Popolare per Calabria e Sicilia. Le priorità devono essere:
- Opere utili,
- Trasporto pubblico locale,
- Manutenzione ordinaria,
- Bonifiche ambientali,
- Sanità territoriale,
- Assunzioni pubbliche,
- Valorizzazione delle esperienze dal basso.
Non “grandi opere”, ma grandi diritti.
La risposta alla propaganda
Alla propaganda rispondiamo con la mobilitazione. Il nostro obiettivo è costruire insieme una grande manifestazione nazionale d’autunno, come deciso durante gli Stati Generali No Ponte a Palazzo Zanca. Moltiplicheremo iniziative nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle piazze.
Lo Stretto di Messina non si tocca. Il ponte non è progresso, è saccheggio. Teniamoci stretto lo Stretto!
NO Ponte Calabria