Nomina portavoce MArRC, la senatrice Corrado replica a Malacrino e cita CityNow

Il lungo post della senatrice Corrado ci lascia più che perplessi

“Leggo con stupore l’intervista di Antonio Labate all’arch. Carmelo Malacrino, pubblicata ieri sul web magazine CityNow, che dà generoso spazio alla sgangherata difesa “dal M5S” del direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria. Difesa nei confronti dell’interrogazione da me rivolta al ministro Franceschini, e sottoscritta da altri senatori, sulla nomina di un portavoce del direttore reggino, in data 1.11.2019, annullata lo scorso 11 dicembre su sollecitazione del responsabile del Servizio I della Direzione Generale Musei, Antonio Tarasco, dopo 40 giorni dall’attivazione dell’incarico. Si deve al richiamo della competente Direzione Generale, guidata da Antonio Lampis, anche la decisione, che l’intervistatore sostiene essere stata invece assunta dal Malacrino “in totale autonomia”, di rifondere le casse del MArRC con denaro proprio: il solo modo, in realtà, per scongiurare che quell’investimento(!), come lo definisce l’artefice, causasse l’intervento sanzionatorio della Corte dei Conti. Poiché, ribadisco, presso il MiBACT solo il Ministro è autorizzato a dotarsi di un portavoce, e tuttavia l’arch. Malacrino si sente legittimato ad averne uno dal fatto che “la figura del portavoce esiste in almeno un Museo di Italia”, riferendosi al Museo e Real Bosco di Capodimonte, presenterò un analogo atto di sindacato ispettivo in riferimento a quell’Istituto. Chiederò, cioè, al Ministro di accertare se quanto asserito dal Malacrino corrisponda al vero o sia falso (e diffamatorio) che anche il direttore Bellenger abbia affidato un incarico illegittimamente. Con l’occasione, inoltre, dal momento che il direttore del MArRC lamenta, nell’intervista, di avere dovuto avviare una nuova inventariazione del patrimonio archeologico del museo per mancanza dei relativi elenchi, lasciando intendere di essere ‘vittima’ di comportamenti inappropriati della Soprintendenza ABAP, mi riservo di interrogare Franceschini anche a questo proposito, per vedere chiarite una volta per tutte, e ad ogni livello, le responsabilità reciproche dei due istituti del MiBACT”.

Così la senatrice la senatrice pentastellata Margherita Corrado (Commissione cultura) scrive sul proprio profilo facebook per replicare alla nota del direttore del MArRC, Carmelo Malacrino“.

Un post che riportiamo fedelmente, dando “generoso spazio” anche alla parlamentare che però scrive qualche inesattezza (a partire dal nome del giornalista, ‘Claudio’ è quello corretto).

Sarà stata la foga di replicare al Direttore del MArRC, ma vale la pena sottolineare che quanto riportato nell’articolo non è una intervista e, pertanto, tutto ciò che non è virgolettato non è da imputare a Malacrino. Trattasi invece di un comunicato stampa che da ieri sera (lunedì sera) campeggia su tutti i siti web e da questa mattina in diverse testate cartacee. Dunque, il perché la senatrice cinque stelle si accanisca su CityNow non è dato sapere.

Forse il sol fatto di aver speso qualche parola in più – è il mestiere del giornalista – per far comprendere il quadro in cui si inserisce la polemica dà fastidio alla senatrice?

No, non possiamo credere che la tecnica di mettere alla gogna un giornalista abbia colpito ancora. Piuttosto, la senatrice si interroga se quel che c’è scritto nell’articolo risponda al vero, annunciando ispezioni e quant’altro…

Non sarebbe stato meglio accertarsi delle cose prima di lanciare accuse a destra e a manca? D’altra parte le domande ce le siamo poste noi, come testata, e navigando su internet abbiamo trovato la presenza di un portavoce (vedi screenshot) senza fare illazioni o sollevare scandali. Non sappiamo se trattasi di una portavoce interna o esterna, ma quello c’è scritto.

Per quanto riguarda invece l’inventariazione del patrimonio, quella non è farina del nostro sacco. Sono parole del Direttore che riesuma una storia vecchia, che non inventiamo noi. C’è una corposa letteratura giornalistica che ricostruisce i fatti e le polemiche relative ai fatti. E noi l’abbiamo semplicemente ricordato.