'Non c'è piu posto per Feltri nei nostri scaffali': la decisione di una libreria reggina

"Abbiamo restituito le poche copie ordinate della sua ultima fatica editoriale. Noi siamo più che orgogliosi di essere terroni"

Le affermazioni di Vittorio Feltri fanno discutere tutta Italia. Tante sono state le attestazioni, in questi giorni, di vicinanza ad un meridione, ancora una volta, bistrattato.

Ma i “terroni” sono stanchi di essere offesi e tra querele e appelli c’è chi ha deciso di mettere in atto misure ben diverse per “punire” il direttore del quotidiano “Libero”.

Impossibile non notare, ad esempio, la decisione presa dalla storica libreria reggina “Nuova Ave” che, in un post su Facebook, ha scritto:

“‘Credo che in molti casi i meridionali siano inferiori’, ‘Montalbano? Un terrone che ci ha rotto i c***i almeno quanto suo fratello Zingaretti’, ‘Comandano i terroni’.

Queste alcune delle esternazioni del Dott. Vittorio Feltri, condannato per diffamazione e insulti, già sospeso dall’Ordine dei Giornalisti per il cosiddetto ‘metodo Boffo’, colui che definì Adolf Hitler ‘severo ma giusto’ e che si rivolse a David Parenzo, di discendenza ebraica, dicendo che gli ebrei ‘sono decenni che rompono i cog***i con la Shoah’.

Nel rispetto della differenza di opinioni una libreria non dovrebbe prendere posizione ma, questa volta, ci sentiamo di fare una doverosa eccezione. Il signore con questo notevole curriculum non troverà più posto nei nostri scaffali e abbiamo provveduto a restituire le pochissime copie ordinate, rimaste per altro invendute, della sua ultima fatica editoriale.

E aggiungiamo che essere conterranei di Camilleri, Sciascia, Verga, Alvaro, Tomasi di Lampedusa, Pirandello, Quasimodo, Silone, Bruno non può che renderci ancora più orgogliosi di essere ‘terroni’”.

La stessa iniziativa è stata adottata anche da molte edicole della Calabria ma in particolar modo di Napoli, dove “Libero” non sarà più venduto.