Fici fici fici c***i, NFP replica a Falcomatà: 'Ha stampato un libro di bugie'

"Mandiamo a casa questo piccolo Pinocchio". La replica di NFP al sindaco Falcomatà

Nelle scorse settimane sono apparsi in città, precisamente nei pressi di alcune opere incompiute, dei manifesti indirizzati al sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, nella giornata di ieri, ha risposto alle accuse a lui rivolte “fici c***i” e, la replica da parte degli oppositori non ha tardato ad arrivare.

Di seguito la nota di NFP:

“Finalmente l’ex sindaco ci ha risposto, al solito a modo suo raccontando menzogne.

Parla di campagna elettorale costruttiva, ma ci chiediamo come possa farlo proprio lui che, senza programmi, ha incentrato la sua campagna, inneggiando all’odio, sputando bile su un uomo “forestiero” (di Melito), che ha come solo e unico crimine, quello di essere stato indicato come candidato a sindaco per la coalizione di centro destra, dalla Lega. Lui che ha stampato un libro di bugie, lui che ci ha portato a sembrare una città del III mondo, lui che ha il barbaro coraggio di chiederci altri 6 anni di fiducia.

Ci ha risposto in merito a degli striscioni appesi in modo goliardico in risposta alla sua domanda “chi fici Falcomatà?”. Attaccandosi al vittimismo, ma solo un miope non può rendersi conto della realtà… FICI CAZZI!!! Fici cazzi perchè è facile e squallido riaprire cantieri ad 1 mese dalla elezioni, quando questi erano fermi da 5 anni. Fici cazzi perché caro Giuseppe Falcomatà hai inaugurato più opere negli ultimi 15 giorni che in tutti i 6 anni della tua amministrazione.

Perciò reggini il 4 e 5 ottobre votiamo Antonino Minicuci e MANDIAMOLO A CASA! Mandiamo a casa questo piccolo PINOCCHIO e mandiamolo a lavorare, facciamolo diventare un bambino vero e mandiamolo a fare il lavoro che faceva prima di fare il sindaco. Piuttosto chi sa dirci quale sia?

E dormi sereno, nonostante le tue malefatte, nonostante tu sia il sindaco peggiore della storia di questa città, ti vorremo sempre bene, ci troverai sempre con il sorriso sulle labbra, anche quando ci strappi gli striscioni, o come quando pensavi che Sambatello fosse un comune, oppure quando non sapevi dove si trovasse il campo di Ravagnese.

Senza stima, ma con tanto affetto”.