Operazione Medusa, Lombardo: ‘Le centinaia di vittime meritavano una risposta straordinaria’
"La frangia ucraina e la frangia moldava avevano il compito di individuare gli scafisti, la frangia turca invece gestiva le partenze e i rapporti con i migranti e i loro parenti. Nulla avveniva per caso", le parole del Procuratore
08 Luglio 2025 - 11:57 | Redazione

Operazione ‘Medusa’, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 25 soggetti di nazionalità turca, irachena, georgiana, russa, moldava e ucraina, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di migranti e del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso, con l’aggravante della transnazionalità, nonché del reato di ricettazione.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotte dagli investigatori della Polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Reggio Calabria, hanno consentito di ricostruire un network internazionale criminale articolato su quattro distinte organizzazioni perfettamente strutturate per garantire il passaggio dei migranti clandestini dai porti della Turchia fino alle coste italiane, lungo la rotta del Mediterraneo orientale.
Di ‘traffico di migranti rilevante’ ha parlato il Procuratore Giuseppe Lombardo in apertura del suo intervento.
“Abbiamo ricostruito un arco temporale che va dal 2017 al 2022, in questo arco temporale vengono registrate decine di sbarchi per un totale di oltre 10 mila migranti entrati nel territorio nazionale. Questi numeri ci permettono di capire che stiamo parlando di condotte non isolate e sbarchi non occasionali, ma di un fenomeno criminale necessariamente organizzato.
Impossibile pensare a questa serie di attività senza che ci sia un’attenta programmazione alla base. Non si può semplicemente osservare il fenomeno, ma bisogna analizzarlo attraverso investigazioni complesse e lunghe”, ha evidenziato Lombardo.
Nell’interlocuzione con numerose nazioni, durante il complesso svolgimento delle indagini, lo scoppio del conflitto russo ucraino è diventato un ulteriore difficoltà. Lombardo ha poi sottolineato che erano 4 le strutture associative, “tutte collegate tra loro, secondo un modello illustrato ad esempio in occasione dell’Operazione Millenium. Non una macro struttura criminale, più o meno ampia, ma un insieme di associazioni per delinquere, sinergicamente collegate tra di loro per andare a raggiungere una serie di obiettivi, ognuna con una propria specificità. Si crea così una serie di network criminale, dove il singolo è sostituito dall’insieme, con un approccio efficace perché si riesce a supplire al singolo con lo sforzo orientato da parte di tutti”.
Sino ad oggi, non sono state rinvenute tracce di ‘ndrangheta all’interno dell’Operazione Medusa, anche se il modello criminale ricorda -ha specificato Lombardo- quel tipo di dinamiche.
“La frangia ucraina e la frangia moldava avevano il compito di individuare gli scafisti, la frangia turca invece gestiva le partenze e i rapporti con i migranti e i loro parenti. Nulla avveniva per caso, tutto in un sistema molto articolato. La parte conclusiva di queste condotte è avvenuto sul nostro territorio, questo ci ha consentito di avviare ricostruzioni, sempre in massima sinergia con tutti gli altri attori interessati”.
“Il lavoro -ha affermato Lombardo- non è finito ma proseguirà. Ringrazio tutte le forze che si sono impegnate e anche le autorità politiche come ad esempio il Ministero degli Interni e degli Esteri, ringrazio quindi i Ministri Piantedosi e Tajani”.
“Le centinaia di vittime di questi anni -ha concluso il procuratore- meritavano una risposta straordinaria e vi garantisco che questo sforzo straordinario è stato fatto”.