Palmi, il Pizi presente all’evento contro la criminalità organizzata

Il progetto prevede cinque incontri con tematiche diverse: violenza di genere, criminalità organizzata, bullismo, cyberbullismo, alcol, droga e ludopatia

L’Istituto d’Istruzione Superiore “N.Pizi” di Palmi, guidato dalla D.S., Prof.ssa Maria Domenica Mallamaci, ha partecipato, il 26 Novembre scorso, presso la Casa della Cultura di Palmi, al 2° incontro previsto dal Progetto promosso dalla Questura di Reggio Calabria: “A-ndrangheta: progettiamo una città senza crimine”, avente come tema “Contro la criminalità organizzata”.

Trattasi di un Progetto che, nella sua pianificazione, prevede cinque incontri con altrettante tematiche diverse, come ha spiegato il Questore di Reggio Calabria, Dott. Maurizio Vallone: dalla violenza di genere, alla criminalità organizzata, al bullismo e cyberbullismo, all’alcol, droga e ludopatia, alla coesistenza tra diversi; argomenti forti, su cui riflettere non è mai troppo, specialmente nel mondo giovanile, che rappresenta la più facile preda per questi attuali mali sociali.

Dopo i saluti degli ospiti, il moderatore, Dott. Francesco Muraca, Vice Questore Aggiunto del Commissariato di Palmi, ha dato la parola al Dott. Arcangelo Badolati, Capo Redattore della Gazzetta del Sud che, con un’avvincente relazione, ha specificato come siano proprio le figure femminili in seno alle famiglie di ndrangheta ad indicare la strada ai propri figli verso la perdizione, coltivando esse stesse  il sentimento di vendetta e negandosi l’istinto primordiale di una donna che è quello di essere madre e di proteggere il proprio figlio: donne, nate in famiglie ndranghetiste, destinate purtroppo a vivere senza il diritto di amare. Rivolgendosi ai giovani, il Dott. Badolati ha esortato a cambiare questo status quo e, appellandosi alla cultura come volàno per vedere oltre, ha indicato che la lettura e lo studio possono rappresentare la strada della salvezza per sfuggire ad un mondo malato e canceroso che mira ad irretire i giovani in un sistema vorticoso per renderli succubi di una realtà ingannevole, fatta di lussi e piaceri aleatori e fallaci.

L’atmosfera densa di attenzione si è caricata di significato quando a prendere la parola è stato l’Imprenditore Gaetano Saffioti, in qualità di Testimone di Giustizia. L’ospite d’eccezione ha narrato la propria esperienza vissuta sotto scorta da 18 anni, essendosi opposto al sistema destabilizzante di piegarsi alla ndrangheta. Costretto ormai a vivere in semilibertà fisica, ha sottolineato come sia invece sereno di trascorrere la vita in libertà di pensiero, che è quella sola e unica strada che concede all’uomo, che rispetta le regole, di sentirsi veramente libero, lontano da qualsiasi condizionamento esterno che possa distoglierlo dai propri principi di legalità e giustizia.

Un incontro all’insegna del valore della libertas, dunque, che rappresenta il tema unificante dei cinque incontri previsti, come ha spiegato il Dott. Vallone: l’individuo, in quanto essere pensante, unico e irripetibile, deve affermare il proprio diritto di vivere in un consesso di uomini che si identifica in termini astratti, quali civiltà e democrazia, che bisogna sforzarsi di concretizzare nelle buone pratiche giornaliere.

Dopo un breve excursus sulla sua carriera a partire dalla prima formazione come allievo di Paolo Borsellino, il Dott. Ottavio Sferlazza, Procuratore Capo del Tribunale di Palmi, ha rimarcato quanto sia indispensabile l’impegno morale da parte di ogni cittadino, sentendosi egli privilegiato nell’incontrare i giovani per poter trasmettere il senso di giustizia e di legalità. Il Procuratore ha messo in risalto come proprio in questa fascia d’età, e ancor prima, sia importante recare testimonianza di esempi di persone moralmente corrette, per così dire, di moderni eroi, identificabili come “viri boni”, che sono vissuti nella pratica della coerenza quotidiana: sono loro i sostegni per un cammino onesto e dignitoso dei giovani sulla retta via.  In questo passare il testimonio, il Dott. Sferlazza ha precisato come sia importante il ruolo della scuola perché è proprio lì che si coltiva la memoria per farla divenire coscienza critica e farlo prima possibile è determinante per evitare che vengano interiorizzati dai giovani modelli culturali devianti: estirparli, una volta che si saranno radicati, sarà difficile.

Interessanti gli interventi che hanno animato il dibattito alla fine.

Tra i presenti, a salutare la platea e a porgere il proprio contributo, il Sindaco di Palmi, Dott. Giuseppe Ranuccio; il Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Dott. Giuseppe Falcomatà.

Referente del Progetto sulla Legalità, Prof.ssa Maria Teresa Franco.

Marilea Ortuso