‘Il sogno di una città possibile, la bellezza salvi Reggio’: la lettera di una cittadina
Verde, ordine e servizi pubblici: Valencia come modello per Reggio Calabria, l'invito di una concittadina agli amministratori
20 Settembre 2025 - 09:48 | Riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice di CityNow. Reggio Calabria, a volte, è molto più di quanto non si voglia credere e, per accorgersene, basta guardare oltre i confini e rendersi così conto delle sue sconfinate possibilità.
“Può la bellezza essere migliorata con altra bellezza? A Valencia è possibile!
Una città splendida, viva e vivibile, inclusiva e priva di barriere architettoniche, piena invece di verde ed ecosostenibile. E quello che è più sconvolgente è che tutto è gestito dal Comune: è tutto pubblico.
Ordinata, pulita, senza qualsivoglia segno di cedimento in ogni angolo della città, così in centro come nella periferia: i marciapiedi e i pavimenti delle piazze in marmo, talmente lucido che quasi ci si specchia; acqua potabile sia nelle case che per strada e, addirittura, con fontanelle che la erogano fresca nel periodo caldo; chilometri e chilometri di verde che attraversa, tramite il parco de La Turia (a seguito dell’alluvione degli anni 50, è stato deviato il corso del fiume Turia e il letto è stato trasformato in un parco lungo 10 km), tutta la città e alberi e piante in tutte le strade e piazze; parchetti pubblici attrezzati con giostrine per i bambini in più punti di ogni quartiere; chilometri e chilometri di spiaggia libera, attrezzata con stabilimenti balneari pubblici, con poli sanitari per le emergenze e la stazione della polizia locale sulla spiaggia.
Perché io non ho diritto a vivere in una città così organizzata e inclusiva? Perché non ho diritto a fare vivere e crescere i miei figli in una città pulita, ordinata e così viva e sicura? Perché non posso vedere tutelati i diritti di tutti? Perché ho la sensazione di essere una cittadina di serie B o C?
Eppure, la stessa poteva essere la nostra città, se solo gli amministratori che l’hanno governata in tutti questi anni avessero avuto a cuore la nostra casa e i suoi abitanti. Perché manca nei nostri amministratori – passati e presenti, di qualsiasi schieramento partitico – il senso vero della parola “politica” quale “gestione della polis”, amore e cura per la città.
Perché Reggio non ha nulla da invidiare a Valencia come bellezza: anzi la nostra città è un coacervo di cultura, di natura, di colori che ne fanno un acquarello originale e impareggiabile. Quello che invece Reggio può e deve invidiare a Valencia è un senso civico che manca nella nostra società, un modo di amministrare la cosa pubblica che valorizzi la bellezza che la nostra città ha sempre avuto innata e che, fortunatamente, non soccombe alle storture e le brutture susseguitesi nel tempo.
Se i nostri amministratori non sono da soli capaci di programmare, progettare, organizzare, se non hanno fantasia nel creare e gestire la cosa pubblica, allora volgano lo sguardo al di fuori dal provincialismo in cui spesso cadiamo e prendano a modello chi, invece, riesce ad esaltare la bellezza di un luogo e a migliorarla finanche, attivando delle buone prassi, a trasformare in opportunità e inclusione ciò che potrebbe essere una stortura del sistema.
Non è utopia la mia: è una realtà che ho visto essere possibile e che può trasformare non solo un luogo ma anche l’umore degli abitanti. È un sogno che può essere coltivato e realizzato. Basta crederci e volerlo! Risiedere in una città piena di bellezza e di verde, che può essere vissuto, inevitabilmente dona serenità e stimola la crescita sana della persona.
Del resto, non si dice “La bellezza salverà il mondo”?
Allora, facciamo in modo che la bellezza salvi Reggio e noi reggini!“.
Monica Delle Donne