Il reggino Pasquale D’Ascola eletto presidente della Corte di Cassazione

Il Csm ha eletto Pasquale D’Ascola nuovo presidente della Corte di Cassazione. Succede a Margherita Cassano. Vittoria per un solo voto

Corte Suprema Di Cassazione 3682663 1280

Il Consiglio Superiore della Magistratura, riunito in seduta straordinaria sotto la guida del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha scelto Pasquale D’Ascola come nuovo presidente della Corte di Cassazione. D’Ascola, già primo presidente aggiunto della Suprema Corte, raccoglie il testimone da Margherita Cassano, che lascerà l’incarico il prossimo 9 settembre per il pensionamento.

Una votazione decisa da un solo voto

La sfida si è giocata sul filo del rasoio: D’Ascola ha ottenuto 14 voti, contro i 13 espressi a favore di Stefano Mogini, segretario generale della Cassazione e candidato alternativo. Cinque i consiglieri che hanno scelto di astenersi.

Il percorso professionale di Pasquale D’Ascola

Originario di Reggio Calabria, D’Ascola, oggi 67enne, ha iniziato la sua carriera come pretore a Verona, per poi diventare giudice presso il tribunale della stessa città. Nel 2007 è entrato all’Ufficio del Massimario della Cassazione, successivamente nominato consigliere della Seconda sezione civile e componente delle Sezioni unite civili.

Leggi anche

La sua esperienza comprende anche un ruolo nel Comitato scientifico del Csm. Nel 2018 è stato nominato presidente della Seconda sezione civile della Suprema Corte. La sua appartenenza culturale e professionale è vicina alla corrente progressista Area.

Le parole del Presidente Mattarella

Al termine della seduta, il Capo dello Stato ha sottolineato l’importanza di mantenere alto il livello di imparzialità e trasparenza nelle decisioni del Csm:

“Con questa ripresa dei lavori si apre l’ultima fase dell’attuale consiliatura, anche con il rinnovo ormai prossimo delle commissioni. Auspico come sempre che il Consiglio continui ad assicurare tempestività e trasparenza alle proprie decisioni, fondate su criteri obiettivi, al di sopra di pregiudiziali divisioni di parte”.