Play Music Festival, a Reggio un’ottava edizione tra contemporaneità e tradizione
Quest’anno il Festival inoltre si arricchisce di prestigiose collaborazioni. Tutti gli appuntamenti in programma
07 Marzo 2019 - 17:57 | Redazione

Prende avvio la VIII edizione del Play Music Festival lanciata anche quest’anno dall’Associazione culturale Soledad in collaborazione con il Peperoncino Jazz Festival, uno dei più prestigiosi eventi calabresi e nazionali.
Grande entusiasmo dei direttori artistici Alessio Laganà e Sergio Gimigliano, i quali assicurano sarà una edizione molto frizzante, nel segno della commistione tra contemporaneità e tradizione, con appuntamenti jazz, folk, swing, blues e con una produzione originale che coinvolgerà giovani musicisti calabresi.
Quest’anno il Festival si arricchisce di prestigiose collaborazioni: prima fra tutte q uella con l’Università Mediterranea con la supervisione del Prof. Daniele Colistra – fautore della rassegna di concerti in Ateneo “La musica che gira intorno” – con la quale si è coprodotto il Concerto del Dayna Stephens group, un appuntamento di considerevole valore artistico.
E’ stata proprio la band Americana di Dyana Stephens a dare l’avvio al Festival il 1 marzo presso l’Aula Magna della facoltà di Architettura di Reggio Calabria.
Stephens uno dei più stimati sassofonisti della nuova generazione – a capo di un quartetto di all stars: Aaron Parks al piano, Ben Street al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria – è musicista affermato sulla scena americana ed ha condiviso il palco con artisti del calibro di Kenny Barron, Al Foster, Carlos Santana, Stevie Wonder.
Ma sarà ad aprile che il festival entrerà nel vivo: il 6 aprile al Miramare si esibirà “The Italian Trio”, progetto che riunisce tre mostri sacri del jazz italiano: Dado Moroni al pianoforte, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria, artisti riconosciuti a livello internazionale e oltreoceano.
Il 13 aprile sempre al Miramare sarà la volta di uno degli eventi più rilevanti del Festival, una produzione originale: A day with Kind of Blue, progetto che unisce 5 giovanissimi talenti calabresi, con un ospite di eccezione, insieme per rendere omaggio al disco più famoso del jazz, Kind of blue di Miles Davis, che quest’anno compie 60 anni dalla sua uscita. Il concerto sarà preceduto da uno storytelling multimediale pomeridiano, in cui si illustreranno ampiamente tutti i retroscena delle sessioni di registrazioni del disco che ha cambiato la storia del jazz.
I giovani musicisti calabresi coinvolti sono tutti ventenni, ma già hanno dato prova del loro talento in importanti kermesse di musica classica e jazz: Matteo Scarcella, Daniele Laro, Andrea Paternostro, Giuseppe Zangaro, Paco Barillà.
Successivamente si darà il via ad una serie di tre concerti presso il terrazzo dell’Hotel Medinblu, anch’esso nuovo partner del Festival. Concerti ispirati alla folkmusic, al blues, allo Swing al Dixiland di New Orleans, linguaggi universali che partendo dall’espressione delle tradizioni, hanno creato le basi della pop music. Le serate proseguiranno con dei dj set a tema, in cui si proporranno delle selezioni musicali ispirate allo stile dei concerti.
Il 17 aprile si parte con i Crying Day Care Choir un trio di polistrumentisti svedesi, autori di un folk corale in cui si possono ritrovare echi di Devendra Banhart e Fleet Foxes.
Si proseguirà il 24 aprile con il talentuoso chitarrista australiano Tim McMillan, capace di fondere folk, blues, classica e rock, musicista che ha affascinato personaggi come Al Di Meola, Jonsi dei Sigur Ros e non solo.
Il festival si chiuderà sempre al Medinblu il 9 maggio con The Cope Street Parade, ensemble proveniente da Sydney che propone un repertorio originale che si ispira allo swing francese di Django Reinhardt e allo stile Dixiland di New Orleans.
Il Play Music festival, patrocinato dalla Regione Calabria e dalla Conferenza permanente interregionale per il Coordinamento delle Politiche dell’Area dello Stretto presieduta dal consigliere regionale calabrese Domenico Battaglia è realizzato anche grazie al supporto della Fondazione Giuseppe Marino e di altri operatori commerciali della città sensibili da sempre alle tematiche artistiche e sociali del territorio.
