Reggio, la provincia al voto: 22 i comuni che aspettano le urne
Tante le battaglie che si annunciano
24 Agosto 2020 - 17:42 | Vincenzo Imperitura

Messina, 3 ott. (Apcom) - Si torna a votare a Messina. Il Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia ha infatti annullato il risultato delle elezioni del 2005 accogliendo il ricorso presentato al Tar dalla lista del Nuovo Psi. La lista del Nuovo Psi era stata esclusa a seguito della diatriba, DA allora ancora in corso, tra Bobo Craxi e Gianni De Michelis, per il possesso del simbolo del partito, il garofano rosso, poi risolsasi a favore di De Michelis. Decadono quindi il sindaco di Messina, Francantonio Genovese, candidato a guidare il Partito democratico in Sicilia, il 14 ottobre, e il Consiglio comunale eletti nel 2005.
Retti da commissioni prefettizie o guidati da sindaci di vecchio corso; centri popolosi e borghi minuscoli da poche centinaia di abitanti: la provincia di Reggio torna al voto in 22 comuni che tra Locride, Piana e area dello Stretto, rappresentano la dorsale su cui poggia la città metropolitana. Tante le battaglie che si annunciano, già dalle prime ore dopo la presentazione delle liste, tirate fino all’ultimo voto.
LOCRIDE
Ci riprova Brancaleone, dopo il flop del turno straordinario di novembre 2019 quando non si raggiunse il quorum per l’elezione del primo cittadino. A distanza di quasi 3 anni dal commissariamento per infiltrazioni mafiose decretato dal consiglio dei Ministri nel 2017, la cittadina jonica vede schierati Salvatore Garoffolo e Tommaso Gangemi.
Torna al voto anche Platì, che prova a darsi un governo eletto dalla cittadinanza dopo il quarto commissariamento, nell’aprile del 2018, per infiltrazioni mafiose da quando fu istituita la legge nel 1991. Un commissariamento particolare quello del centro aspromontano considerato come una delle capitali mondiali della ‘ndrangheta; un commissariamento arrivato ad una manciata di mesi da un altro commissariamento, disposto dalla Prefettura, dopo le dimissioni di quasi tutto il consiglio comunale. A contendersi la poltrona di primo cittadino saranno Rosario Sergi, che era sindaco al momento dello scioglimento del comune, e Pietro Marra.
A Bianco, Aldo Canturi cerca la riconferma per il secondo mandato contro lo sfidante Giuseppe Serra, mentre a Casignana l’eterno Antonio Crinò si giocherà la riconferma contro lo sfidante Celentano. È Pazzano il comune più piccolo chiamato alle urne in provincia: 640 anime stipate nel minuscolo borgo della valle dello Stilaro che decideranno se il successore di Taverniti sarà Franco Valenti o Salvatore Preiato. Da un piccolo borgo ad un altro, a Samo, poco più di 700 abitanti, la gara vede contrapposti Paolo Pulitanò e Francesco Surace, mentre a Bruzzano, pochi chilometri più a sud, Giuseppe Cuzzola e Maria Grazia Lia si giocheranno il seggio più alto del municipio.
PIANA
Taurianova, con i suoi oltra 15 mila abitanti, è l’unico centro della provincia che andrà al voto con il sistema del ballottaggio. Nel comune della Piana, commissariato da dicembre 2019 dopo le dimissioni di 9 consiglieri comunali su 16, l’ex sindaco Fabio Scionti si contenderà la guida del comune con Roi Biasi (vecchio navigatore della politica cittadina e provinciale), Filippo Speranza e Daniele Prestileo.
A Polistena non sarà Michele Tripodi – arrivato al limite dei due mandati – a cercare la riconferma. L’ex sindaco, erede della dinastia del senatore comunista Mommo Tripodi, corre da consigliere nella gara che vede al nastro di partenza Salvatore De Pasquale e Marco Policaro.
Pochi chilometri più giù, a Cinquefrondi, Michele Conia cerca il secondo mandato contro una civica che fa capo a Sergio Corica.
A Molochio la gara a due è rappresentata dai quasi omonimi Ottavio Caruso e Marco Caruso, mentre ad Anoia Angelo Sciotto proverà a disarcionare l’uscente Alessandro Demarzo così come a Maropati, proverà a fare Rocco Ciurleo contro l’uscente Florenzo Silvestro.
STRETTO
È Scilla il comune che in questi giorni ha fatto maggiormente parlare di sé: la meravigliosa cittadina tirrenica arriva al voto dopo il purgatorio dell’amministrazione straordinaria insediata dopo il commissariamento per mafia, schiera nella gara per il primo cittadino Pasquale Ciccone, che di quel consiglio comunale sciolto per infiltrazioni era sindaco, contro Ilario Ammendolia, già sindaco a Caulonia negli anni ’80 e poi nel 2007 e già consigliere provinciale, catapultato sullo stretto in una lista di ipergarantisti filo borbonici che ci aveva (forse) provato anche a Reggio.
A San Roberto provano di nuovo a darsi una amministrazione eletta dai cittadini dopo il mancato raggiungimento del quorum allo scorso turno elettorale. Tra meno di un mese a contendersi la poltrona più lata del municipio saranno Biagio Principato e Antonino Micari.