Tutto si ferma, le cure no. Il primario del GOM, dott. Al Sayyad: 'Noi lavoriamo, però voi rimanete a casa'

I medici, i tecnici, gli infermieri del reparto di Radioterapia sembrano dirci:  "Tenete duro come noi, l'unione fa la forza"

Italia in lockdown. Sono parole che spaventano, che mettono i brividi e mettono i cittadini sull’attenti. Se, fino a poco tempo fa, si trattava sola di “un’influenza”, da ieri il Coronavirus è stato dichiarato dall’OMS ‘Pandemia’.

Le parole, a volte, possono incutere non poco timore, per questo motivo dobbiamo prendere coscienza dell’emergenza ed allo stesso tempo capire ‘come adattarci’. La Calabria non è pronta ad affrontare un simile stato di calamità, eppure le risposte già pervenute in questi pochi giorni, ci fanno sperare per il meglio. Nonostante i ‘nostri’ grandi problemi alla sanità ed anche all’economia, la comunità calabrese sta rispondendo al meglio alle richieste del Governo.

Un esempio lampante è quello del GOM di Reggio Calabria, dove il lavoro continua a pieno regime, nonostante l’emergenza. In mezzo al caos, però, molti hanno dimenticato che esiste chi combatte quotidianamente contro una malattia ed, in questo momento, si trova ancora più a rischio degli altri. Si tratta dei malati oncologici, quelli che, silenziosamente, si recano, ogni giorno, presso l’ospedale per svolgere le terapia che potrà donare loro un pò di sollievo e un pò di vita in più.

“Non si può interrompere la terapia di in un paziente oncologico. Molti non lo sanno perchè non conoscono l’importanza della continuità per distruggere la malattia”.

A parlare è il primario del reparto di Radioterapia del Grande Ospedale Metropolitano, il dott. Said Al Sayyad.

“La continuità è il fondamento su cui si basa l’effetto della terapia. Il nostro compito è dunque quello di garantire ai pazienti le loro cure. Per questo, tutto il personale è al lavoro, come tutti i giorni, con le opportune cautele”.

È vero che il GOM si trova a fronteggiare un’emergenza epidemiologica, ma è vero anche che non è possibile tralasciare i servizi ‘ordinari’ offerti dal nosocomio reggino.

“Noi lavoriamo e voi, per quanto possibile, rimanete in casa”.

È questa la raccomandazione del primario a tutti i reggini che, in queste ore, hanno visto la loro vita radicalmente cambiata.

“Continuiamo a svolgere le nostre mansioni con la massima cura per la nostra e la vostra salute. Abbiamo adottato tutte le misure precauzionali possibili per continuare nel nostro lavoro. Il nostro obiettivo è, sempre, quello di salvaguardare sia i malati che tutti i dipendenti dell’ospedale”. 

A tal proposito, il dott. Al Sayyad ringrazia sia la Direzione Generale che tutto il personale che lavora dentro la struttura:

“La direzione, in questi giorni difficili, ha dimostrato di essere molto vicina ai medici ed ai malati. Ogni giorno discutiamo su ‘Cosa possiamo fare per migliorare il servizio all’interno del nosocomio’. E, in questo compito, siamo agevolati dall’umanità e dal grande senso di responsabilità di tutti gli operatori. I tecnici, ad esempio, alle 7 del mattino sono già operativi per smistare i pazienti e consentire loro le cure necessarie evitando, in ogni modo il rischio di contagio”. 

Il primario di Radioterapia prosegue:

“L’impegno di tutti all’interno del reparto è veramente lodevole. La nostra forza risiede proprio in questo, nel rimanere ‘compatti’ anche in questo momento di emergenza. State tranquilli, noi continuiamo a lavorare con la massima cura, attenzione e rispetto”. 

La foto condivisa questa mattina su Facebook, proprio del reparto di Radioterapia del GOM è un vero e proprio messaggio di speranza a tutta la cittadinanza. I medici, i tecnici, gli infermieri, tutti insieme sembrano dirci:

“Tenete duro come noi, l’unione fa la forza”.

Insieme alla testimonianza del primario, abbiamo raccolto anche quella di un giovane tecnico di radiologia reggino, Roberto Giustra.

“Noi continuiamo a lavorare. Anche il mondo, lì fuori, pian piano si ferma, noi abbiamo il dovere morale di continuare. Iniziamo il nostro turno di prima mattina e ciò ci permette di garantire le cure a 60 pazienti giornalieri”.

Roberto, ai microfoni di CityNow, spiega non solo l’attenzione e la professionalità del reparto di Radioterapia, ma anche quali sono le misure precauzionali attivate da quando il Covid-19 è arrivato, anche, qui.

“La prudenza, ovviamente, non è mai abbastanza. Tutto il personale ha l’obbligo di munirsi di DPI. Si tratto di dispositivi di protezione individuale come mascherine, guanti e, soprattutto, gel disinfettante a base alcolica”.

Le mascherine vengono fornite anche ai pazienti che, uno alla volta, possono accedere al reparto senza però essere accompagnati dai parenti.

“Purtroppo dobbiamo fare di tutto per evitare il rischio di contagio – racconta il tecnico reggino. Per non creare assembramenti in sala d’attesa siamo noi stessi ad accompagnare il paziente a fare terapia e diveniamo il loro sostegno in un momento così particolare. 

Il lavoro condotto all’interno del reparto è di grande precisione, per questo motivo ci sono 6 tecnici che monitorano le terapie. La tac di centraggio che la radioterapia impone necessita di una precisione assoluta, non si può sbagliare neanche di un millimetro. Per questo motivo gli occhi puntati sul paziente devono essere più di due. 

Dobbiamo lavorare in team, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza previste dal Governo. Ognuno di noi ha il suo monitor dove tenere sotto controllo la situazione”.

Roberto Giustra conclude la sua testimonianza con un appello a tutti i reggini:

“Noi siamo ancora qui, continuiamo a lavorare per i malati oncologici. Gli altri, però, per il bene della comunità, devono assolutamente rimanere a casa”.