Rapporto Ecosistema urbano, Reggio Calabria prima città metropolitana del Sud


Pubblicato il 24° rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, basato prevalentemente su dati del 2016. L’indagine si basa su 16 parametri divisi nelle macroaree Aria, Acqua, Rifiuti, Energie rinnovabili, Mobilità e Ambiente urbano.

Reggio Calabria, rispetto al rapporto 2016, scala le classifiche e recupera 16 posizioni passando dal 79 al 63esimo posto. In particolare, Reggio ha i livelli d’ozono più bassi d’Italia (bene anche nei rifiuti e nell’incidentalità stradale) ma viene penalizzata dalle poche aree pedonali e ciclabili, male anche la raccolta differenziata e il consumo di acqua. Sono questi i parametri nei quali la città deve migliorare, cosi da poter proseguire nella crescita e scalare ulteriormente la classifica.

Davanti a città metropolitane importanti come Bari, Napoli, Genova, Torino e Roma, Reggio Calabria risulta la prima città metropolitana del sud Italia. Numeri positivi, che arrivano pochi giorni dopo i dati  ICity Rate, il rapporto annuale realizzato da FPA per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. Nel rapporto 2017 Reggio Calabria guadagna 12 posizioni e si piazza al 92esimo posto, mentre lo scorso anno era al 104esimo.

Nella classifica 2017 del Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia domina il Nord (Mantova al primo posto, seguita da Trento e Bolzano) ma c’è spazio anche per la Calabria subito dopo la top ten, con Cosenza che si posiziona al tredicesimo posto.

“Per ciascuno dei 16 indicatori, ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100. Gli indicatori sono normalizzati impiegando funzioni di utilità costruite sulla base di alcuni obiettivi di sostenibilità. Per ciascun indicatore è costruita un’apposita scala di riferimento che va da una soglia minima (che può essere più bassa o più alta del peggior valore registrato), al di sotto della quale non si ha diritto ad alcun punto, fino a un valore obiettivo (che può essere, invece, più alto o più basso del miglior valore registrato) che rappresenta la soglia da raggiungere per ottenere il punteggio massimo. Il punteggio finale viene assegnato definendo un peso per ciascun indicatore che varia tra 3 e 15 punti, per un totale di 100 punti. La mobilità rappresenta il 30% complessivo dell’indice, seguita da aria e rifiuti (20%), acqua (15%), ambiente urbano (10%) ed energia (5%). Gli indicatori di risposta (che misurano le politiche locali) pesano per oltre la metà del totale (59%), mentre gli indicatori di stato valgono il 20% e gli indicatori di pressione il 21 per cento”, la spiegazione metodologica di Ambiente Italia.

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