Reggina: il patron Ballarino attacca i giornalisti locali. La garbata lettera di Giusva Branca
Momenti di forte tensione e nervosismo e tra i presenti anche di incredulità
28 Aprile 2025 - 10:04 | Redazione

Ballarino Conferenza Stampa Reggina
Un dopo partita assai concitato quanto inatteso. Chi era presente nella pancia del Granillo, ha riferito di un Ballarino nervosissimo e aggressivo, soprattutto nei confronti della stampa locale. Qualche giovane collega ha dovuto subìre un attacco verbale e ancora se ne chiede il perchè, qualche altro ha cercato di calmare il patron ma non c’è stato nulla da fare, neppure quando ha fatto irruzione in sala stampa, in piena conferenza e mentre mister Infantino, quindi un ospite, dialogava con i giornalisti sull’andamento della partita appena giocata. Ovviamente sui social si è scatenato il dibattito, mentre in serata il collega Giusva Branca ha pubblicato una garbata lettera rivolgendosi al proprietario della Reggina:
“Caro prof. Ballarino, non ci conosciamo, io sono Giusva Branca, uno delle centinaia di migliaia di tifosi amaranto.
Non mi permetto di dire una sola parola sulla sua gestione della nostra Reggina, poco poco di esperienza di queste cose, dalla A alla C (la D no, effettivamente…) ce l’ho e dunque sto muto, anche perchè, come ho detto, sono solo un tifoso.
Non dico una parola sui 2 campionati, sulle scelte, lei è il patron della mia Reggina e, dunque, come la moglie di Cesare, al di sopra di ogni sospetto, per definizione.
E però, caro prof. Ballarino, una cosa, dal basso della mia meschina (come dite in Sicilia) esperienza vorrei dirgliela.
Veda, prof. Ballarino, negli anni, mentre lei, come ho letto (perdoni la mia ignoranza) contribuiva alle fortune dell’Empoli Football Club, da queste parti si scriveva la storia.
E questa storia non la scrivevano solo Cozza e Nakamura, Savoldi e Taibi, Giacchetta e Poli, ma anche mille e mille tifosi e numerosi giornalisti.
Locali, certo, spinti solo dalla passione.
Non so se nomi come Gianni Citra, Arnaldo Cambareri, Rocco Musolino, Maurizio Gangemi, Michele Favano, Alfredo Auspici, Nino Neri e molti altri le dicano nulla.
Forse no, ma le garantisco che tra le pieghe della storia personaggi di questo spessore hanno tracciato un solco.
Non starò qui a ricordarle, esimio prof. Ballarino, che qua hanno allenato personaggi come Maestrelli, Scala, Colomba, Mazzarri, Inzaghi, che hanno giocato calciatori come Causio, Marini, Perrotta, Pirlo, Baronio, Cozza, Amoruso e mille altri, d’altra parte mica è colpa sua se siamo in serie D.
Mi dicono (ho seguito non troppo da vicino, mi perdonerà) che lei potrebbe avere, invece, responsabilità per due mancate promozioni, ma ho un minimo di esperienza e so bene che un conto è parlar di tori, altro è scendere nell’arena.
Ma, veda, prof. Ballarino, non è manco questo il punto…il fatto è che, in questo gran bordello, lei abbia puntato i suoi strali su un giornalista, Nino Neri, che può piacere o non piacere, come tutti, ma da oltre 30 anni sta sul territorio, si spende, si sbatte e, in serie D, è autorevolissimo.
Ora, prof. Ballarino, passino i due campionati di D (o quarta serie) senza vincere, passino le 5 sconfitte su 5 contro il Siracusa, passino scelte discutibili e nelle quali non entro, neppure da tifoso, ma accusare chi da decenni sta sul territorio e lo racconta è sempre il solito schema: tirare contro il muro il termometro che segna la febbre…
E, mi creda, prof. Ballarino, il termometro non se lo merita.
Si chiami Nino Neri o in qualunque altro modo…
Detto questo, forza Reggina e si ricordi che non è colpa sua se siamo in serie D, sarà merito suo quando la lasceremo.
Quando…
Restiamo in vigile attesa…”.
Ps talvolta si lasci consigliare da chi del territorio conosce uomini e cose…molto vicino a lei…
