Reggina: Martino racconta il suo Aglietti. L’intuizione, le qualità di Alfredo, la cessione a cifre importanti

"Il mio primo colpo significativo. Quella Reggina non era una società ricca, ma aveva un patrimonio inestimabile, costruito dalle idee, dal coraggio e dalla programmazione"


In altra pagina del nostro giornale, abbiamo riportato alcune dichiarazioni rilasciate dall’ex direttore sportivo della Reggina Gabriele Martino a Gazzetta del Sud. Inevitabile il discorso su Alfredo Aglietti, giocatore che lo stesso Martino ha voluto alla Reggina. Lo racconta così:

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“Il suo arrivo, la mia prima grande operazione”

“Avevamo appena mancato il ritorno in serie B, venendo eliminati ai play off, perchè a quella squadra mancava qualcosa in attacco. Vedendolo all’opera con la maglia del Pontedera, capiì subito che con lui avremmo sopperito a quella lacuna. Credo che sia stata una delle mie prime operazioni davvero significative come direttore sportivo della Reggina. Nel giro di due anni, infatti, Alfredo si rivelò fondamentale sia per il ritorno in serie B che per il mantenimento della stessa e nell’estate del 96 fu venduto al Napoli per una cifra importante. Quella Reggina non era una società ricca, ma nel suo interno aveva un patrimonio inestimabile, costruito dalle idee, dal coraggio e dalla programmazione”.

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Si capiva che avrebbe allenato in futuro

Alfredo era un tipo genuino, serio, pronto a migliorarsi giorno dopo giorno. Reggio gli spalancò le porte del grande calcio, lui colse l’occasione dando il massimo di se stesso. Era un ragazzo a cui piaceva apprendere, studiava la sua posizione in campo, cercava sempre di capire come e dove avrebbe potuto rendere ancora di più. Si, già da allora lasciava intuire di poter fare anche l’allenatore”.