Di Pasquale Romano – La qualità paga. In sede di mercato invernale, con l’intenzione di giocare un ruolo da protagonista ai play-off, il Catania ha ingaggiato giocatori di categoria superiore come Marchese e Tavares. Proprio loro condannano la Reggina ad una nuova sconfitta in terra siciliana, ad un mese di distanza dal ko maturato nel derby con il Messina.
Dietro la sconfita del Massimino non c’è solo la consapevolezza di una qualità inferiore rispetto all’avversario, ma anche le solite ingenuità in fase difensiva e un pizzico di sfortuna. Che non sia una giornata dal fato favorevole lo si capisce dopo un giro di lancetta, la conclusione di Coralli infatti non trova la porta difesa da Pisseri per una questione di millimetri.
Reggina che sfiora il vantaggio immediato, ma anche di cadere al primo pericolo. Al 4′ Di Grazia crossa dalla destra, Tavares tenta la deviazione aerea ma non trova la sfera, anche in questo caso per un soffio. Dal rischio alla realtà, passano pochi secondi. Su angolo calciato dalla sinistra, Marchese viene lasciato incredibilmente solo dalla difesa amaranto, Sala rimane ancorato alla linea di porta e per l’ex Genoa è sin troppo facile sbloccare la gara.
L’1a0 non intacca l’umore degli amaranto, che proseguono a macinare gioco dopo il buon avvio. All’8 Pisseri risponde alla grande sulla potente conclusione di Botta, l’ex Vicenza al rientro dopo la squalifica è tra i protagonisti del primo quarto di gara. Al 18′ le sensazioni di una giornata storta diventano granitiche certezze. La conclusione di De Francesco, deviata, si stampa sulla traversa con Coralli che di testa in tuffo raccoglie la respinta del legno senza trovare la porta.
Dopo 20 minuti ad alta intensità, i ritmi calano e la qualità del Catania emerge. Reggina freddata al minuto 33 dal raddoppio di Tavares, che approfitta della marcatura leggera di Cucinotti e supera Sala con una conclusione sporca. Il primo tempo si chiude con una nuova conclusione di Botta, deviata in angolo.
In avvio di secondo tempo ci prova Mazzarani, Sala riemerge dalla serie di errori delle ultime giornate e sbarra la porta all’ex Crotone. Reggina che scema di incisività, Zeman decide di inserire l’ultimo arrivato Leonetti al posto di Carpentieri, oggi in ombra. Forte del doppio vantaggio, il Catania si limita a gestire la gara, tentando di contropiede di trovare il tris che chiuderebbe i giochi.
Quando la partita sembrava avviarsi stancamente al finale, arriva il lampo firmato De Francesco. Coralli con un tocco preciso serve il centrocampista scuola Lazio, conclusione dal limite deviata dai difensori etnei, nulla da fare per Pisseri. L’illusione dura solo pochi minuti, la Reggina non ha concrete chance per giungere al pareggio e il Catania prima spreca con Mazzarani (ben posizionato a centro area, conclusione alta) poi sfrutta le praterie lasciate dagli amaranto e chiude i giochi. Tavares lancia Russotto, l’ex Catanzaro a tu per tu con Sala non sbaglia.
Non era al Massimino (su un terreno di gioco indecente, si attendono le lamentele dell’a.d. siciliano Lo Monaco come accaduto all’andata…) che la Reggina doveva strappare i punti salvezza. Alla luce di quanto accaduto nella prima mezz’ora però gli amaranto possono tornare in Calabria con un pizzico di rimpianto. Gioco fluido, idee precise e personalità, Coralli e compagni non hanno trovato il gol che meritavano mentre in fase difensiva sono emerse le solite lacune, da correggere possibilmente in sede di mercato. Nel prossimo turno, la Reggina ospiterà il Monopoli al Granillo e andrà a caccia del tris di vittorie interne.
