Reggina, l'ex Taibi: 'Se mi fossi accorto di qualcosa, avrei fatto saltare i tavoli'

"Marchio e denominazione sono fondamentali. Vanno ripresi per la città e la tifoseria

E’ intervenuto a “Momenti Amaranto” l’ex Ds della Reggina Massimo Taibi. Il primo passaggio sull’amico Toscano, poi si è parlato ovviamente di Reggina: “Sto guardando tante partite, l’ultima quella del Cesena del mio amico Mimmo Toscano. Anche questa volta ha fatto qualcosa di straordinario, stravincendo un campionato nonostante altre squadre altamente competitive. Mi ha fatto molto piacere rivederlo e soprattutto che lui abbia vinto ancora.

La Reggina? Marchio e denominazione sono fondamentali. Entrambe le cose devono essere restituite alla città e alla tifoseria. Rimpiango la categoria che abbiamo perso, si è sfiorata la serie A e poi siamo stati esclusi dal professionismo. Ho sentito qualche scemenza da parte di qualcuno che ha accusato noi che eravamo in società per non esserci accorti di quanto stesse accadendo. Noi fino a maggio, giugno non avevamo avvertito nulla tantomeno si immaginava quello che poi è successo, se non problematiche in qualche rapporto. Se avessi avuto il sentore di qualcosa, avrei chiamato i responsabili e fatto saltare i tavoli. Quando è arrivata la nuova proprietà si era parlato di decreto salva calcio, poi invece si è fatta un’altra strada. 

Sono stati cinque anni vissuti intensamente. Quando sono arrivato c’erano 1800 persone allo stadio con biglietti venduti a 1 euro, siamo arrivati a sfiorare la serie A e con il Granillo pieno. L’obiettivo era quello di proseguire anche in questa stagione il percorso, per raggiungere quello che tutti si sognava. La ferita rimane sempre aperta, fino a qualche mese addietro facevo fatica anche a parlare di calcio, una botta tremenda”.