A metà dicembre del 2020 l’esonero del tecnico Mimmo Toscano, a metà del dicembre del 2021 il ritorno in panchina per sostituire Alfredo Aglietti. Destini incrociati per i due allenatori, già compagni di squadra nella cavalcata del 94-95 che portò la Reggina di Zoratti in serie B.

L’incredibile involuzione della Reggina

Un cambio inimmaginabile fino ad un mese addietro quando la Reggina stazionava nella parte alta della classifica e che dopo il derby di Cosenza ha accarezzato per un brevissimo momento anche il primato. Poi è successo qualcosa di incredibile. La migliore difesa del campionato ha incassato quattordici reti nelle ultime cinque gare, quelle perse consecutivamente. Il Granillo, da sempre fortino inespugnabile, trasformato in terra di conquista, una squadra apparsa prima compatta, esperta e di categoria, diventata un gruppo di calciatori in bambola alle prime difficoltà, nonostante i buoni propositi e le intenzioni più volte manifestati.

Si è così deciso di cambiare, percorrendo la strada più semplice che è quella del cambio di allenatore. Reggina costruita per un tipo di modulo e quindi con tanti esterni soprattutto offensivi. Aglietti con il principio base fondato sulla difesa a quattro, Toscano da sempre con lo schieramento a tre. Il centrocampo di adesso a due, con il ritorno di Toscano a tre. in attacco cambierebbe poco. L’allenatore reggino ha una sua idea di gioco che è molto diversa da quella di Aglietti e dovrà trovare la totale disponibilità del gruppo calciatori per invertire la rotta e probabilmente anche modificare l’assetto tattico. Serviva una scossa e la Reggina l’ha data con il cambio tecnico, adesso servono da subito anche i risultati.