La Reggina crescerà ancora, ma c'è già l'evidente impronta di Toscano

Il rammarico di una vittoria mancata, la soddisfazione per una squadra che piace

Da Salerno, esordio stagionale, come contro la Virtus Francavilla lo scorso anno, è arrivato il primo punto del nuovo campionato. Stesso risultato, stesso punteggio. Tra le coincidenze anche una rete, lo scorso anno a vantaggio della Reggina, quest’anno contro. Parliamo del tiro cross di Casasola che ha beffato Plizzari, con la stessa dinamica era invece arrivato il pareggio di De Francesco contro i pugliesi.

Non si tratta di coincidenza, invece, la personalità messa in campo dalla squadra, l’impronta già abbastanza evidente di un gruppo che ha le idee molto chiare su come gestire il possesso e come sviluppare la manovra.

I dati sono lampanti in occasione della sfida contro la Salernitana, parlano di un dominio territoriale che ha fruttato il 66% di possesso palla, di un maggiore numero di tiri in porta, di una superiorità sui calci piazzati, oltre ai calci d’angolo. Si giocava fuori casa, ma gli amaranto sono riusciti ad imporre il proprio gioco. Castori ha provato a bloccare la fonte di ispirazione della manovra amaranto con una marcatura quasi a uomo su Crisetig. Il calciatore è riuscito a venirne fuori con eleganza e la Reggina ha anche alternato la sua impostazione partendo anche dalle retrovie.

Soluzioni che il tecnico Toscano è evidente abbia ripetutamente provato e che poi in campo hanno trovato il loro riscontro. Menez ha giocato alla Menez. Non lasciando riferimenti agli avversari, deliziando con colpi di grandissima qualità e segnando alla sua maniera, benissimo anche Bellomo. Dove ancora dovrà crescere la Reggina, per esempio nella capacità di sfruttare la mole di gioco che produce e nell’occupare con più uomini l’area di rigore avversaria. Soprattutto dalla corsia di destra sono arrivati tantissimi palloni che in qualche circostanza Denis ha sprecato, ma che in tante altre non ha visto la presenza di calciatori nella zona di Belec, portiere avversario. Probabilmente Toscano si aspetta di più in fatto di inserimenti dai centrocampisti e dagli esterni, tutti fattori migliorabili.

Intanto era importante capire come ci si poteva presentare dopo più di sei mesi di inattività rispetto a partite ufficiali. La risposta è stata soddisfacente, l’impatto più che buono e come dice Menez, l’unico rammarico rimane quello di aver sfiorato la vittoria ma di non averla raggiunta. I presupposti, però, lasciano pensare che l’appuntamento con il successo sia stato solo rimandato.