Reggina, adesso basta. Ennesimo tonfo interno: poker Cagliari, Granillo gelato

I 17 mila del Granillo (record stagionale) non bastano. Incubo senza fine, adesso si rischia di precipitare

Dopo la preoccupazione, cosa c’è? La Reggina non riesce ad abbandonare un tunnel che si è fatto infinito, contro il Cagliari arriva l’ennesima sconfitta, la tredicesima stagionale. La doppietta di Lapadula e i gol di Mancosu e Zappa condannano gli amaranto, oggettivamente incapaci di reagire alle prime difficoltà.

Le scelte iniziali

Inzaghi punta sul solito 4-3-3, rispetto alla formazione tipo a centrocampo c’è Crisetig non Hernani, che si accomoda in panchina con Mayer che si allarga da interno. Il tecnico amaranto sceglie il tridente leggero con Menez falso nueve, Canotto e Rivas gli esterni offensivi.

Cagliari dell’eterno Ranieri con il 4-3-1-2, Makoumbou e la qualità di Mancosu i due vertici di metà campo, in attacco lo spauracchio principale è Lapadula, Prelec il partner dell’ex Lecce.

La Reggina inizia bene, spinta dai 17 mila tifosi del Granillo che rappresentano il record stagionale di presenze. Rivas sgasa dopo una manciata di secondi, debole la conclusione da posizione defilata. Come spesso capitato nelle ultime settimane però, al primo pericolo corso la Reggina va sotto.

Al minuto 11 Cagliari in vantaggio con Lapadula, lesto (su cross dalla sinistra) a ribattere in rete dopo una sua stessa deviazione respinta con un ottimo intervento d’istinto da Colombi. Esultanza sospesa causa verifica al Var (presunta mano di Mancosu e off-side di Prelec), Ayroldi dopo il check convalida il vantaggio dei sardi.

La reazione amaranto è immediata, Canotto al 13′ raccoglie un cross dalla sinistra di Di Chiara e devia al volo, Radunovic con bravura e un pizzico di fortuna dice no all’esterno ex Chievo.

Lapadula si conferma il pericolo numero 1, al minuto 16 il centravanti del Cagliari si divora il 2-0 mandando alto di testa, su preciso cross di Zappa. Pochi minuti e ospiti nuovamente vicini al raddoppio, a lato però la deviazione aerea di Lella da azione d’angolo. Gli unici guizzi amaranto arrivano da Rivas, per il resto è una Reggina opaca, che ha accusato mentalmente il gol dell’1a0.

L’ispirato esterno honduregno al minuto 24 trova Fabbian sul secondo palo, quello che nel girone d’andata sarebbe stato gol, diventa una ghiotta occasione sfumata, con un colpo di testa che termina alto.

Reggina senza energie e senza testa

E’ in mezzo al campo che gli equilibri della contesa si spostano in favore della formazione di Ranieri, la Reggina con il passare dei minuti cede sempre più il controllo agli avversari. Al 40′ Var ancora protagonista: mani di Camporese su tiro di Gazzi, dopo il controllo al monitor il direttore di gara assegna il penalty in favore del Cagliari. Dal dischetto va Lapadula, Colombi spiazzato e Reggina che rientra negli spogliatoi sotto di due reti e con uno stato d’animo comprensibilmente a pezzi.

Inizia la ripresa, Inzaghi inserisce Cicerelli e Strelec al posto di Mayer (irriconoscibile rispetto all’ottimo girone d’andata) e Canotto. La gara di Cicerelli, complice un infortunio, dura meno di 10 minuti. L’esterno amaranto prima di lasciare il campo a Gori ha il tempo (servito da Menez) di cercare e trovare Strelec in mezzo all’area, Radunovic respinge la sporca scivolata del centravanti amaranto.

Le ultime speranze di rimonta della Reggina vengono spazzate via da un altro rigore in favore del Cagliari, concesso in mezzo a tanto nervosismo. Su corner di Mancosu Ayroldi condanna la mano di Pierozzi, il penalty sembra meno netto rispetto al primo assegnato ma poco cambia. Sul dischetto questa volta va Mancosu, l’esito è identico: Colombi spiazzato e Cagliari che esulta.

Lo 0-3 dei sardi rappresenta un sipario anticipato di circa mezz’ora, la Reggina non ha alcuna forza (fisica e mentale) nemmeno per abbozzare una reazione. C’è spazio nel finale anche per il poker del Cagliari, con Zappa che appoggia indisturbato in rete su sponda aerea di Lapadula. Finisce 0-4, è un tonfo che fa malissimo quello della Reggina.

Se Inzaghi e i giocatori avevano maledetto la sosta di fine anno, perchè arrivava a stoppare uno strepitoso girone d’andata, adesso è il caso di benedire questa pausa per le nazionali. La Reggina appare in evidente difficoltà fisica e mentale, la preoccupante striscia di sconfitte del 2023 è un monito a guardarsi indietro, e iniziare a giocare un nuovo campionato. Servono riflessioni importanti, a partire della consapevolezza che la squadra ammirata nel girone di andata è (da troppo tempo) un lontanissimo ricordo…