Reggina e Dante Alighieri, Versace: 'Lamberti non sa di che parla'

Il sindaco metropolitano risponde a Lamberti: "Le sue accuse mosse da velleità personali e politiche"

«Il signor Eduardo Lamberti Castronuovo non sa di cosa parla. Quando si affretta, sbagliando, ad analizzare situazioni che, invece, dovrebbe conoscere alla perfezione, è bene che metta da parte le proprie aspirazioni politiche e personali, non fosse altro per evitare di disorientare i cittadini e rischiare di alimentare un insensato clima di ostilità nei confronti dell’Ente».

È quanto afferma il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, nel rispedire al mittente «le volgari accuse dell’imprenditore reggino rispetto alla lettera firmata, insieme al Comune, nell’esclusivo interesse dell’Università “Dante Alighieri”, degli studenti e dei lavoratori di una delle realtà accademiche migliori dell’intero Mezzogiorno».

«Chi, se non Lamberti – spiega – professore a contratto proprio alla “Dante Alighieri”, avrebbe dovuto svolgere un ruolo di monitoraggio e salvaguardia dell’ateneo? Possibile che, in tutti questi anni, non si sia reso conto del baratro in cui stava vertiginosamente precipitando l’università? Ed anche non se ne fosse accorto, perché strumentalizzare in questa maniera così violenta e spropositata un’iniziativa, quella mia e del sindaco della città, Paolo Brunetti, che punta ovviamente, ed è fin troppo chiaro, alla federazione con l’Università “Mediterranea”, in assenza della quale bisognerebbe valutare anche la possibilità di un’apertura nei confronti dei privati per evitare la chiusura definitiva della “Dante Alighieri”, con un carico pesantissimo per il tessuto sociale, economico e culturale cittadino».

«La vicenda della Reggina e della “Dante Alighieri” sono completamente slegate – continua Versace – e solo chi è in malafede o interessato può disegnare congetture che possano far penare ad altro. Nel caso del club amaranto, dispiace che il signor Lamberti non abbia formulato alcuna proposta di acquisizione del titolo nel momento più delicato della principale compagine calcistica di Reggio. Anzi, la sua bella intenzione, soltanto annunciata e mai concretizzata, ha solo contribuito a destabilizzare e far naufragare l’interesse di una corposa cordata di imprenditori reggini a partecipare alla manifestazione d’interesse formulata dal Comune».

«Le parole sono pietre – conclude Versace – e chi è abituato ad abusarne, spesso in beata solitudine, rischia di procurare danni incalcolabili all’intera comunità».