Reggio BIC, una sconfitta che brucia ma insegna: la squadra lotta fino all’ultimo respiro

Coach Cugliandro: "Troppi fischi hanno spezzato il ritmo, ma la squadra ha dimostrato il suo valore"

Cugliandro coach Bic Reggio

È una sconfitta dal sapore dolce-amaro, di quelle che bruciano, ma insegnano. La Reggio BIC cade in Sardegna, ma lo fa con onore, carattere e cuore, sfiorando un’impresa che avrebbe avuto il sapore della storia. Al palasport di Porto Torres la gara resta in equilibrio fino agli ultimi 35 secondi, quando la formazione padrone di casa trova la zampata decisiva e ribalta una partita vibrante, intensa, giocata a ritmi altissimi.
Eppure, se il tabellone finale non premia Reggio, lo fa la prestazione: una prova convincente, forse una delle migliori degli ultimi anni secondo chi la squadra la guida ogni giorno. Il coach Antonio Cugliandro, poche ore dopo l’incontro, analizza con lucidità ciò che si è visto in campo: orgoglio, qualche rammarico e una grande dose di fiducia per il futuro.

È stata una partita ad alta intensità, ce la siamo giocata dall’inizio alla fine“, esordisce Cugliandro, con lo sguardo ancora carico di adrenalina. “Abbiamo avuto alti e bassi, ma anche messo in difficoltà una squadra fortissima. Peccato: con una gestione diversa, forse il finale non sarebbe stato lo stesso. Troppi fischi hanno condizionato il ritmo, spezzando il gioco e influenzando una partita splendida“.
Il coach non cerca polemiche, ma sottolinea un dato chiave: tutti e sette i giocatori scesi in campo avevano quattro falli prima del rush finale, con l’uscita per quinto fallo del capitano Sripirom nell’ultimo minuto: “Perfino l’arbitro era indeciso sul fischio. Ma fa parte del gioco: noi siamo una squadra che vive di intensità, e se ti viene tolta la possibilità di giocare con energia, diventa tutto più difficile“.

Con la rosa finalmente completa, il volto della formazione reggina appare trasformato. Rotazioni piene, ritmo alto, difesa aggressiva: la Reggio BIC è riuscita addirittura a prendere fino a quattro punti di vantaggio contro una delle big del campionato.
Non ho mai messo in dubbio il valore della nostra squadra“, afferma il coach. “Allenarsi in 10 tutti i giorni fa la differenza, e avere il capitano in campo pesa eccome. È un leader naturale, conosce i nostri sistemi da cinque anni, e il suo rientro dà identità, ordine e sicurezza“.

Cugliandro sorride parlando dei suoi ragazzi, soprattutto di quei giocatori che a inizio stagione aveva pungolato per crescere: “Mi riferivo ai punteggi bassi, ai nostri giovani tecnici come Messina, Dima, Ilaria. A Porto Torres sono stati straordinari“.
Su Dima il giudizio è netto: “A prescindere dall’ultimo tiro sul 79-78 nei secondi finali, ha giocato una partita di grande intensità. È questo che chiedo, e lui lo ha fatto“.
E poi arriva l’elogio più forte, quello che pesa come un riconoscimento ufficiale:
Ivan Messina è uno dei migliori punto uno del campionato, italiani e stranieri.
Professionale, generoso, concreto. Quando serve mette la palla dentro. È sottovalutato, ma per noi è fondamentale“.

La testa è già al futuro. Dopo una settimana di pausa “solo sulla carta”, la BIC torna in campo con due match consecutivi a Reggio Calabria: Vicenza e Treviso, ultime in classifica ma tutt’altro che da sottovalutare.
Non smetteremo di allenarci. Stiamo già preparando la prossima gara“, conferma Cugliandro. “Il campionato è equilibratissimo, nessuno può essere preso alla leggera. Vogliamo portare punti a casa, perché questa squadra ha dimostrato di potersela giocare con tutti“.

La Reggio BIC torna dalla Sardegna senza due punti, ma con qualcosa di più prezioso: consapevolezza. La sensazione è che questa squadra stia crescendo, si stia compattando, si stia riconoscendo nel proprio stile: intensità, coraggio, fiducia.
Se è vero che alcune sconfitte fanno bene più di una vittoria, quella di Porto Torres rischia di diventare una di quelle che pesano davvero sulla stagione. In positivo.
E il rumore della palla all’ultimo tiro – quello che poteva valere l’impresa – resta come promemoria: la Reggio BIC c’è, e farà ancora rumore.