Reggio, Biesse ricorda Borsellino: cerimonia al carcere di San Pietro

Nel 33° anniversario della strage di via D'Amelio, l'associazione reggina ricorda il magistrato e gli uomini della scorta che hanno perso la vita


Biesse ricorda Paolo Borsellino e gli uomini della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina.

Quando l’esempio di vita non va in prescrizione.

La memoria non va in prescrizione

Cerimonia nell’Area Verde della casa circondariale G. Panzera, Plesso San Pietro.
“La memoria non va in prescrizione”, 33° anniversario della strage di via D’Amelio.

Giovedì 17 luglio alle ore 9.30 la commemorazione in ricordo di Paolo Borsellino e degli uomini della scorta si terrà alla presenza delle autorità civili e militari.

L’iniziativa è promossa dall’associazione Biesse per il terzo anno consecutivo ed è ormai un evento istituzionalizzato. Lo scenario sarà il giardino botanico della casa circondariale “Panzera”, dove la stessa associazione tre anni fa ha fatto piantumare un albero di ulivo, simbolo di pace, in memoria del magistrato Paolo Borsellino e degli uomini della scorta.

locandina borsellino

Legalità e rieducazione

«Ricordiamo Paolo Borsellino e la sua vita di lotta alla mafia. Un momento importante – afferma la presidente nazionale dell’associazione Biesse, Bruna Siviglia – in un luogo come quello del carcere, che non deve essere considerato un mondo a sé ma un mondo parallelo. È fondamentale seminare anche qui i valori di legalità, giustizia e solidarietà, perché la detenzione deve avere anche una funzione rieducativa e non solo punitiva».

L’eredità morale di Borsellino

Dopo la morte di Paolo Borsellino, nel Paese l’emozione fu fortissima: diecimila persone parteciparono ai suoi funerali e nell’orazione funebre Antonino Caponnetto disse:

«Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovrà diventare e diventerà la lotta di ciascuno di noi».

Ecco, facciamo tesoro di queste parole, prendiamo esempio dalla vita di Borsellino e diciamo sempre: no alla mafia!
È l’invito di Bruna Siviglia, che rivolge anche un ringraziamento al Direttore della casa circondariale “Panzera”, Rosario Tortorella, per la sensibilità e la fattiva collaborazione.