Sportelli linguistici Metrocity, 'Jalò tu Vua': 'Non in nome dei Greci di Calabria'

"Se la Città Metropolitana intende realmente tutelare la minoranza linguistica, allora annulli tutto" la nota dell'associazione ellenofona

Di seguito il comunicato stampa dell’associazione ellenofona “Jalò tu Vua” di Bova Marina riguardo la posizione dell’associazione in merito all’attuale questione degli sportelli linguistici.

In data 25 ottobre u.s. la Città Metropolitana di Reggio Calabria ha affidato ad una associazione privata l’incarico di realizzare le attività previste dal progetto “Conoscere e conoscersi: storia di una minoranza”, relativo alla 19° annualità della Legge 482/99, che prevede l’istituzione di 10 sportelli linguistici in vari comuni dell’area grecanica, per una spesa di oltre 100.000 euro.

La Città Metropolitana non ha inteso recepire né le proposte di correttivi, né gli appelli lanciati dai parlanti, dagli attivisti e da numerosi studiosi del greco di Calabria, i quali, fin dallo scorso febbraio, hanno segnalato ed argomentato in maniera chiara e puntuale le criticità di questa nuova formula con cui si
è deciso di intervenire sul tema degli sportelli linguistici. Neanche i ricorsi inoltrati in diverse sedi istituzionali sono valsi ad aprire almeno un dialogo tra l’assessorato alle minoranze linguistiche della Città Metropolitana e i parlanti la lingua greka, i quali, in teoria, dovrebbero essere i beneficiari di questa iniziativa.

Oltre a varie osservazioni di carattere generale, l’associazione ellenofona “Jalò tu Vua” aveva chiesto che venisse eliminato il requisito della qualifica di “interprete e traduttore di lingua greco-calabra”, titolo che non viene rilasciato da anni e che di fatto nega l’accesso a questa opportunità di lavoro a tutti gli under 35, ossia a una generazione di nuovi parlanti, giovani che si dice di voler sostenere e per cui ci si batte il petto affinché non abbandonino la nostra terra.

Mentre nel passato la Provincia di Reggio Calabria, nonostante i tanti problemi oggettivi, dava quantomeno delle forme di garanzia riguardo alla trasparenza dell’iter di reclutamento – fondamentale in questo caso un colloquio orale in lingua che dimostri l’effettiva conoscenza e la reale padronanza dell’idioma greko – ora si lascia totale discrezionalità ad un soggetto privato!

La Città Metropolitana di Reggio Calabria fa ancora in tempo ad annullare questa vergogna. L’avviso pubblico di febbraio, infatti, recita che esso:

“Non costituisce proposta contrattuale, non determina l’instaurazione di posizioni giuridiche od obblighi negoziali e non vincola l’Ente, che sarà libero di sospendere, modificare, annullare in tutto o in parte, il procedimento avviato, senza che i soggetti partecipanti possano vantare alcuna pretesa”.

Se la Città Metropolitana intende realmente tutelare la minoranza linguistica allora annulli tutto, poiché questa iniziativa, così concepita a tavolino da persone che poco o nulla conoscono della nostra realtà e che in tanti mesi non si sono mai degnate di incontrare i greci di Calabria, non porta alcun beneficio né alla lingua né ai suoi parlanti.

La nostra associazione tiene a prendere le distanze da chi usa il nome dei Greci di Calabria per operazioni di questo genere. Per favore: non in nostro nome.