Reggio città "fantasma" tra paura del Covid e crisi economica

La via principale della città è "deserta", mentre gli imprenditori fanno fatica a tener su la serranda

Non è un bel panorama quello che, in questi giorni, figura dinanzi agli occhi dei reggini. Deserto il Corso Garibaldi. Poche le persone in giro e, ancor meno quelle che tentano l’ingresso nei vari negozi sparsi per il centro storico.

“Sembra di esser tornati al lockdown” raccontano alcuni imprenditori che speravano di aver accantonato il periodo forse più buio della loro vita.

Tutto è fermo, immobile nell’attesa che qualcosa dia nuovo impulso all’economia. Ma come fare quando la paura dei contagi relega, nuovamente, i reggini in casa?

A frenare l’intero settore commerciale è anche il caro-bollette che a Reggio Calabria ha già segnato la prima stangata del 2022. Diversi gli appelli arrivati da Confcommercio a Confartigianato. A far le spese sono sempre loro, i cittadini volenterosi, che credono e investono nella loro terra di origine e appartenenza, instancabili e irriducibili nel loro perseverare.

“Come possiamo andare avanti con i rincari? Alzare i prezzi per sopravvivere vorrebbe dire mettere in difficoltà anche i clienti più affezionati, ma andando avanti così saremo costretti a farlo”.

Molti, ancora, non si sono ripresi dagli anni turbolenti del 2020 e del 2021. Per il 2022 si sperava, senz’altro, in un nuovo trend, quello della ripartenza e del benessere che, però, di certo a gennaio (né tantomeno nei prossimi mesi) non ci sarà.

E se il fenomeno è già di per sé grave in centro città, ancora più acuto diventa nei quartieri attorno e in quelli periferici.

Neanche i saldi invernali, tanto attesi, spingono i reggini ad uscire.

Molti, infatti, devono fare i conti con la crisi, tanti altri con il rischio di non arrivare a fine mese. Ognuno, in cuor suo, sperava di uscir vincitore dalla pandemia, ma di questo passo si rischia di trovarsi di fronte ad una città di vinti.

L’anno, comunque, è ancora lungo, chissà che un intervento da parte del Governo nazionale, l’arrivo dei fondi del Pnrr e la decrescita dei contagi possano infondere quella nuova linfa in Reggio, che in questo momento storico, sembra avere un disperato bisogno di risollevarsi.