Falcomatà e l’arte dell’attesa. L’assessore ‘fantasma’ può arrivare dopo l’estate

Resta vacante la casella delle Attività Produttive. Il sindaco non accelera, mentre le categorie attendono e i dossier (inevitabilmente) rallentano...

Sindaco Giuseppe Falcomata

Tre mesi fa, nel pieno del rimpasto, nessuno avrebbe immaginato che a metà luglio la Giunta comunale sarebbe rimasta ancora incompleta. E invece è così. La casella vacante dell’assessorato alle Attività Produttive continua a restare scoperta, mentre il sindaco Giuseppe Falcomatà prende tempo. Anzi, ad ascoltare alcuni suoi fedelissimi, il primo cittadino nelle ultime settimane non avrebbe fatto proprio cenno rispetto alla casella mancante all’interno dell’esecutivo.

“Nuovo assessore? Daremo spazio a quei movimenti, a quei partiti, a quelle associazioni e personalità che condividono i valori con i quali abbiamo lavorato in questi anni, però non c’è fretta. Le attività che erano prerogative di settori e di assessori che oggi non ci sono più vengono comunque seguite dall’amministrazione e dal sindaco, ovviamente sono scelte che devono essere scelte di prospettiva.

Non guardiamo alla contingenza della scadenza del secondo mandato, ma guardiamo a un percorso che poi possa essere intermedio rispetto alle altre sfide che ci aspettano”, le parole di Falcomatà.

Queste le affermazioni del primo cittadino lo scorso 20 maggio. E’ naturale però che il ‘non c’è fretta’ di quasi due mesi fa, assume oggi un altro connotato, più vicino alla difficoltà di individuare il profilo femminile adatto per completare la Giunta, che riesca ad incidere all’interno dell’amministrazione e che non sposti i delicati equilibri della maggioranza.

La speranza di Falcomatà resta quella di trovare un’intesa con il Movimento 5 Stelle, ma gli ultimi contatti concreti risalgono ormai a settimane fa. Dopo i primi approcci, nessun passo avanti. I grillini continuano a guardare alle Regionali (non mollando la presa sulla titolarità del candidato governatore di centrosinistra) e non sembrano interessati a un ingresso in Giunta per gli ultimi scampoli di mandato.

Nel frattempo, le deleghe alle attività produttive sono rimaste in capo al sindaco, con un supporto operativo sempre più evidente da parte di Carmelo Romeo. L’assessore comunale, negli ultimi mesi, si è ritagliato un ruolo sempre più centrale nelle dinamiche interne all’Amministrazione, contribuendo alla gestione di diversi dossier legati anche allo sviluppo economico.

Complicato però gestire deleghe così importanti, quando già sindaco e assessore devono dividersi tra numerosi altri impegni e settori. La conseguenza non può che essere un rallentamento, se non immobilismo, nei dossier legati al settore: vicenda chioschi e infopoint sul Lungomare, Hotel Miramare, mercato coperto di Via Filippini e bando sul B’Art solo per citarne alcuni.

Una situazione che rischia di diventare grottesca. Perché se già oggi la nomina dell’assessore appare in ritardo, farla dopo l’estate sarebbe del tutto inutile. O, peggio ancora, letta come una mossa esclusivamente elettorale, in vista delle elezioni comunali e successivamente regionali del prossimo anno.

Le categorie produttive continuano a invocare un interlocutore politico stabile ma a Palazzo San Giorgio tutto tace. E la sensazione è che la Giunta ‘monca’ possa rimanere tale fino alla fine del mandato aumenta con lo scorrere del tempo, anche se gli stessi fedelissimi che riferiscono di una cappa di silenzio scesa nelle ultime settimane aggiungono ‘impossibile che Falcomatà non provveda alla nomina entro la fine dell’anno’.

Già, ma a che servirà a quel punto?