Reggio Calabria, idea provocatoria, spunta un braccio da una buca - FOTO

di Federica Geria - Reggio Calabria, una calda gio

di Federica Geria – Reggio Calabria, una calda giornata estiva di fine agosto. Un’ordinaria buca sull’asfalto, coperta da un ordinario segnale di stop, in una strada centralissima della città. Fin qui (purtroppo) tutto nella norma.

Da oggi però da quella buca lì, che si trova nella strada parallela all’affascinante “chilometro più bello d’Italia”, vicino all’Istituto Magistrale ‘T.Gullì’, esce qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo. Da quella voragine “sbuca” un braccio, scuro, nero, scolpito, la cui mano indossa un guanto azzurro di lattice.

Vi abbiamo incuriosito? Bene, allora adesso facciamo un passo indietro. Questa mattina (24 agosto 2018 ore 8:30) Gabriele Pellerone, cittadino di Reggio Calabria ed affermato artista nel campo dei tatuaggi, e non solo, ha deciso di installare una sua opera proprio all’interno della buca in questione. Si tratta senza alcun dubbio di un’opera ben studiata e provocatoria, che richiama i problemi sociali della nostra città.

“Il mio intento era quello di guardare un problema serio in maniera ironica – afferma Pellerone ai microfoni di CityNow – Ho scelto di sfruttare il richiamo all’arte quindi, per parlare di un problema. Grazie ad una installazione del genere l’attenzione delle persone viene attirata, e quindi si arriva al fulcro del problema stesso, tramite vie alternative. Comunque ci sarebbe davvero tanto da poter dire e da inventare…”

Un’idea ambiziosa, particolare, forse sfrontata. Come ti è venuta in mente?

“Viaggiare mi ha aiutato molto ad aprire la mia visione artistica delle cose. Tanti artisti internazionali tramite il linguaggio dell’arte esternano problematiche sociali che richiamano il panorama politico e sociale in cui viviamo. Basti pensare ai graffiti di Banksy o le opere in suolo pubblico di Maurizio Cattelan. Quindi tramite l’arte si può comunicare o raccontare una qualsiasi idea, che sia di etica morale o artistica”.
 
Quale è il messaggio che vuoi trasmettere?

“Potrebbe sembrare molto provocatorio, ma in realtà è un modo alternativo di osservare e commentare un problema in maniera divertente, ironica, provando a coinvolgere le persone”.

Credi che un gesto del genere possa smuovere gli animi dei cittadini?
 
“Viviamo giornalmente circondati da centinaia di dinamiche particolari, problematiche personali, per cui non credo che un’opera possa ambire a smuovere i cittadini, ma credo che possa essere sicuramente spunto di riflessione per migliorarci”.

Il perché della scelta del braccio? Beh, questo dettaglio Gabriele non ce lo ha svelato, lasciando una libera interpretazione artistica dell’opera a tutti i reggini.

Un braccio che emerge con forza dal basso, forse simbolo di riscatto e rivincita. Voglia di ergersi, innalzarsi, da una terra splendida, e tutta da scoprire, che a volte è troppo sottovalutata e bistrattata. Questa è la nostra interpretazione.

Sotto alcuni scatti dell’opera di Gabriele Pellerone

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