Augusto Favaloro e la sua dedica a Reggio: 'Siamo un'isola unica al mondo'

"La nostra vita procede così: "Cu mu fici fari mi partu" e "Cu mu fici fari mi restu""

Una riflessione lunga e articolata su Reggio Calabria, il comportamento di chi scegli di restare e chi di andar via e le abitudini dure a morire. Di seguito il post, pubblicato su Facebook, dall’artista reggino Augusto Favaloro.

“Il trucco è superare questa volontà di turismo. Reggio è un’isola, non globalizzata, non omologata, unica al mondo. Gli abitanti hanno le loro caratteristiche, la città si presenta meravigliosa dal lato naturalistico e pessima da quello urbanistico. Non si arriva e non si parte, come sull’isola di Lost.

I proprietari dei locali si giocano tutto su 247 persone che escono e consumano. Se non sei un proprietario abbastanza simpatico da conquistarne 80 su 247 falirai, se sei bravo guadagnerai. Da novembre a luglio devi avere una persona da amare, farti qualche weekend fuori e conoscere qualcuno con una casa libera. A Reggio l’amico con la casa libera diventa una specie di eroe. Se stai simpatico a lui, i tuoi weekend saranno coperti. Se per caso lo disturbi,lo tradisci o dici delle frasi sbagliate, lui ti farà fuori e tu dovrai stringere amicizia con uno dei 247 e spendere un po’ di soldi in giro, sapendo che la possibilità di innamorarsi o scopare è un po’ più alta di una vincita al SuperEnalotto.

Esistono alcuni zombie da evitare. Gli zombie sono quelli che pensano che le cose un giorno cambieranno. Gli zombie ti chiudono in un angolo e iniziano sempre con gli stessi discorsi:” Ci dovrebbero essere più voli.Dovrebbero aggiustare le strade. Amministrazione incompetente”.

Sono zombie con l’Alzheimer, non sanno che dal 1970 la città è sempre uguale, con piccole variazioni sul tema.
Dai 4 ai 34 anni non ti accorgi di nulla. Scooter, gruppi, amori, poesia. Dopo i 40 anni è finita. I professionisti non escono la sera perché se magari bevono tutti diranno:” U dottori è mbriacu. L’Avvocato è mbriacu”.

Dopo i 40 anni i tuoi coetanei li vedrai solo a casa di quello che non ti parla più o nei ristoranti dove il padrone del ristorante sembra il loro migliore amico. Reggio è un’isola con delle regole fisse e immutabili. Se ti piace resti altrimenti te ne vai. Però ricordati una cosa importante, se deciderai di scappare non potrai mai più tornare, perché Reggio non perdona, Reggio ti dice “: O con me o contro di me”. Reggio non è Italia, non è Unione Europea, non è Stato, non è Ryanair, non è Airbnb. Reggio è un materassino sgonfio in mezzo al mare.

Ogni tanto la tramontana da nord, ogni tanto lo scirocco da sud.
Ogni tanto scende quello che ti parla della sua vita nel monolocale triste a Cernusco sul Naviglio,800 euro più bollette e tu pensi: ” Ma cu cazzu ma faci fari?”. Dopo poco la stessa persona ti dice: ” Sono stato ad una festa a Milano dove c’erano 7 concerti contemporaneamente, sono arrivati 6 pullman di modelli e modelle, ho conosciuto Roberto Baggio e forse domani mi sposo con la figlia di Marina Ripa di Meana”.

E tu pensi: ” Ma cu cazzu mu fici fari?”. E la nostra vita procede così, con un solo cambio di vocale: ” cu cazzu mu faci fari m’ partu e cu cazzu ma fici fari m’restu”. Perché il reggino è un poeta esistenzialista, un ballerino del negativo, un genio dell’ oscurità. E il naufragar ci è dolce in questo mar”.