Reggio Calabria dice "No" al pizzo: il resoconto della passeggiata antiracket

"I cittadini onesti possono vedere con i loro occhi che ribellarsi ad un sistema ormai consolidato è possibile". Le parole dei partecipanti alla passeggiata antiracket di Reggio Calabria

Dalla collaborazione intrapresa tra il Questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone e l’Associazione “Libera” nasce la manifestazione itinerante “passeggiata antiracket” che si è svolta questa mattina, venerdì 18 ottobre, nelle strade del centro cittadino.

Partendo dal Palazzo del Governo, percorrendo l’itinerario di un km e mezzo attraverso via del Torrione, via Cattolica dei Greci, via Fatamorgana, Corso Giuseppe Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, i partecipanti hanno dimostrato grande sostegno alle imprese che hanno deciso di aderire alla rete di Libera “RLR – la libertà non ha pizzo”.

Presenti alla manifestazione il Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura Prefetto Annapaola Porzio, ed i Comandanti Provinciali dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Penitenziaria.

Istituzioni e cittadini hanno sostato presso 9 esercizi commerciali per mostrare grande sostegno agli imprenditori che hanno avuto il coraggio di denunciare il fenomeno del racket o di schierarsi a favore delle associazioni antiracket.

CityNow, durante l’evento, ha incontrato ed ascoltato le parole di Giuseppe Marino Coordinatore provinciale di Libera per la città di Reggio Calabria:

“Questa mattina abbiamo avuto la conferma di quanto importante sia il lavoro svolto finora. L’iniziativa è stata molto sentita in città. Finalmente si è sentita anche la presenza dello Stato, del Governo e questo è un segnale che non può passare inosservato. I cittadini onesti possono vedere con i loro occhi che ribellarsi ad un sistema ormai consolidato è possibile”. 

Anche Domenico Nasone, referente di Libera Calabria, ha espresso la sua soddisfazione per la riuscita dell’evento e del progetto:

“10 anni fa quando abbiamo iniziato, il 20 aprile 2010, erano solamente 3 gli imprenditori aderenti all’iniziativa. Oggi le aziende sono più di 70. Questo è un momento positivo che ci rende orgogliosi. Una dimostrazione tangibile del fatto che che quando si lavora bene i risultati ci sono.

Reggio non è una città di mafia, anche se sappiamo che la ‘ndrangheta c’è, ma ci sono anche tante esperienze positive che vanno incoraggiate. Le imprese che, questa mattina, erano presenti sono un segnale di libertà e cittadinanza attiva. L’imprenditoria sana può dare una scossa alla città”. 

L’iniziativa proseguirà, questo pomeriggio, anche al consiglio regionale. L’incontro vedrà la presenza dei procuratori di Reggio Calabria, Napoli e Palermo per un ‘confronto tra le tre mafie’.

Foto: Ansa