Reggio, maxi operazione antidroga: arrestate 18 persone
Maxi operazione, 15 arresti e 3 domiciliari per narcotraffico e armi. Scoperta piantagione di 400 piante di cannabis
11 Settembre 2025 - 09:44 | Comunicato

Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, affiancati dalle Stazioni territorialmente competenti e da altri reparti dell’Arma, hanno dato esecuzione all’ordinanza n. 14/2025 emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura, con la quale è stata disposta l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di quindici indagati e degli arresti domiciliari nei confronti di altri tre, per i reati di associazione dedita al narcotraffico e numerosi reati fine sia in materia di stupefacenti che di armi, oltre ad un’ipotesi estorsiva.
Le indagini sul narcotraffico a Catona
La corposa attività investigativa, avviata nel giugno 2023 e conclusa nel maggio 2024, condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria, con il supporto dei militari della Stazione di RC – Catona e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, prendeva avvio da un’attività di osservazione e monitoraggio del quartiere di Catona.
Durante i servizi di pattugliamento, i militari notavano movimenti anomali nei pressi dell’abitazione di colui che è stato ritenuto capo dell’associazione, nipote di un esponente apicale della ’ndrangheta di Archi.
Intercettazioni e sequestri di droga
Grazie a un sistema di videosorveglianza, attività di riscontro, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a numerosi sequestri, veniva individuato un gruppo dedito al traffico di sostanze stupefacenti.
Il GIP riconosceva la gravità indiziaria circa l’esistenza di un’associazione finalizzata al narcotraffico composta da 15 soggetti, con base operativa a Catona e ramificazioni anche in altre zone della provincia e in Sicilia.
Struttura dell’associazione criminale
Secondo il provvedimento, il sodalizio si era organizzato come un’impresa criminale dedita alla vendita di cocaina, marijuana e hashish, con il coinvolgimento anche di minorenni.
Il gruppo curava approvvigionamenti tramite i contatti del capo nell’ambiente criminale, custodiva la droga in immobili abbandonati e appartamenti presi in affitto, e disponeva di una piantagione di canapa indica con circa 400 piante.
I proventi e la gestione interna
Il GIP sottolineava come i proventi fossero ripartiti tra i sodali secondo le direttive del capo, che provvedeva anche al sostentamento dei membri arrestati. Nonostante i provvedimenti restrittivi, l’organizzazione proseguiva le attività, grazie anche a direttive impartite dal capo attraverso i familiari durante i colloqui in carcere.
Controllo del territorio e sistema di vedette
L’associazione esercitava un diffuso controllo del quartiere di Catona grazie a un sistema di vedette e avvisagli telefoniche, garantendo la sicurezza degli spacciatori e l’impunità delle attività illecite.
Numerose attività di perquisizione conducevano al sequestro di cocaina, marijuana e hashish.
Si ribadisce che il procedimento si trova ancora in fase di indagini preliminari e, pertanto, il quadro indiziario è allo stato degli atti e suscettibile di ulteriori valutazioni nelle successive fasi di giudizio.