Polizia di frontiera aerea di Reggio, Siulp: ‘Situazione critica, l’organico è ridotto al minimo’

Il segretario nazionale sollecita il Ministero a risolvere la grave crisi della Polaria di Reggio, ridotta a soli due operatori per turno

Segretario Nazionale dott Franco Caracciolo Ufficio Polizia di Frontiera aerea

Il Segretario Nazionale del Siulp Franco Caracciolo su sollecitazione del Segretario Provinciale Giuseppe De Stefano ha indirizzato al Ministero una lettera con la quale ha rappresentato la grave situazione che interessa, tra l’altro, gli organici dell’Ufficio Polaria della Questura di Reggio Calabria.

In particolare, il Segretario del maggiore Sindacato di Polizia ha rappresentato come l’Ufficio Polaria costituisce, da sempre, un momento di grande riferimento e visibilità della Polizia di Stato, non solo per l’utenza dello scalo reggino, ma anche e soprattutto per la cittadinanza e le istituzioni tutte.

La situazione di emergenza all’Ufficio Polaria

Una strana logica sembra connotare tale vicenda. Sembrerebbe, infatti, che l’ingiustificato immobilismo risponda alla volontà di indurre l’importante presidio con i relativi operatori di polizia in errore per poi accusarlo/i di inefficienza. Non residua, in tal senso, dubbio alcuno in ordine alla circostanza che tutto langue nelle sabbie mobili dell’indifferenza e del menefreghismo.

Non vogliamo credere che il Questore di quella provincia sia distratto o intenda infischiarsi della situazione di estrema emergenza in cui versa l’ufficio ed il personale costretto ad affrontare la quotidianità con le sole armi della buona volontà e, soprattutto, con l’arte d’arrangiarsi.

Un excursus storico sulla Polaria di Reggio Calabria

L’ufficio di polizia di Frontiera Aerea di Reggio Calabria, noto come “Polaria”, risulta essere un momento cruciale per la sicurezza ed i servizi aeroportuali e, da diverso tempo a questa parte, soffre, tra l’altro, un’allarmante contrazione degli organici ridotti praticamente al lumicino.

Nel corso degli anni non solo non si è provveduto ad avvicendare il personale trasferito ma, anzi, si è colpevolmente trascurata la ricaduta negativa sul piano dell’efficienza dell’ufficio e la sicurezza del personale stesso.

Basti pensare che fino a qualche anno addietro, a fronte di una operatività ridotta (3 soli voli giornalieri) risultavano in servizio presso l’ufficio de quo ben 24 unità operative. Allo stato attuale, l’aeroporto “Tito Minniti” ha registrato un massiccio incremento di voli includendo nuove rotte nazionali ed internazionali (Schengen ed extra Schengen, che richiedono controlli di frontiera obbligatori), determinando una progressiva crescita del flusso dell’utenza (da 3 voli nazionali giornalieri si è passati ad oltre 16 voli nazionali ed internazionali), tanto da trovarsi in cima alla classifica degli aeroporti italiani con un aumento di passeggeri del 113% nel semestre e del 54,7% nel mese di giugno, mentre, ex adverso, l’impegno in termini di organico della Polizia di Stato continua ad essere assolutamente sottodimensionato rispetto alle reali esigenze.

La riduzione dell’organico e le difficoltà operative

Infatti, la squadra che opera in ambito aeroportuale allo stato è composta da soli due operatori per turno che devono gestire non solo le attività istituzionali ordinarie ma anche i complessi controlli documentali di frontiera, operando in condizioni di elevati stress e rischio.

Tale situazione esercita riverberi negativi sull’efficienza e l’immagine della Polizia di Stato, atteso che a fronte di due sole unità impiegate all’uopo, è ragionevole ritenere che ne andrebbero impiegate non meno di sei.

Appare grottesco o, quantomeno paradossale, verificare che a fronte di un sostanziale incremento dell’impegno lavorativo vi sia una consistente contrazione dell’organico passato, come già detto, dalle 24 unità di qualche anno addietro a 15/16 unità attuali.

Degrado degli spazi e condizioni di lavoro inadeguate

In tale contesto val la pena soffermarsi, poi, sulla situazione di degrado assoluto degli spazi a disposizione del personale. Trattasi di locali angusti e malsani che espongono oltremodo gli operatori ad insidie per la salute e che incidono negativamente sull’operatività dell’ufficio in questione.

Lo stato di agitazione e le richieste del Siulp

Per i motivi che precedono, la Segreteria Provinciale ha indetto lo stato di agitazione del personale ed ha preannunciato che valuterà l’opportunità di organizzare una manifestazione di protesta davanti alla struttura aeroportuale con il coinvolgimento dei mass-media, della cittadinanza, delle istituzioni e degli esponenti politici locali e nazionali, che sarà organizzata nel rispetto della normativa vigente.

Per quanto precede si sollecitano i competenti uffici dipartimentali allo scopo di dare impulso a soluzioni temporanee (visto il periodo estivo) in attesa di adeguati e definitivi riscontri, in primis, sul piano della dotazione organica.