Reggio, rifiuti per strada? Neri: "Non è colpa di Avr, nè del Comune"

"I cittadini corrono il rischio di essere confusi perchè ciò che vedono è il mastello sotto la porta e non si spiegano il perchè". Le parole del vice sindaco Armando Neri

Lo sciopero dei dipendenti Avr ha messo in crisi i cittadini che, se da una parte si schierano dalla parte dei lavoratori, dall’altra non vogliono trovarsi la spazzatura sotto casa. L’emergenza rifiuti a Reggio Calabria sembra essere un’odissea senza fine.

A tal proposito, questa mattina, a Palazzo San Giorgio si è tenuta una conferenza riguardante proprio le nuove strategie adottate dall’Amministrazione Comunale per far fronte ai sempre più numerosi incivili che popolano la città. Durante l’evento sono stati presentati i ‘Vigilanti‘, volontari che aiuteranno il corpo della Polizia Municipale a far luce su coloro che gettano la spazzatura ai margini delle strade.

Lungo e approfondito è stato il discorso del sindaco Falcomatà, ma molto importanti sono le parole dell’ass. con delega all’ambiente, Armando Neri.

Lo sciopero Avr è terminato. Perciò il cittadino deve capire che se questa sera troverà il mastello ancora pieno la colpa non è dei dipendenti, così come non lo è del Comune”. 

Entrando più nel dettaglio Neri spiega:

“In questo preciso momento esiste un grave problema che riguarda gli impianti regionali. Reggio Calabria ed i  Comuni dell’area metropolitana sono impossibilitati a conferire l’indifferenziato nell’impianto di Sambatello e l’umido negli impianti di Vazzano e Rende”. 

Perchè? A spiegarlo è sempre l’assessore con delega all’ambiente:

“In sostanza, è necessario da parte dei comuni provvedere a fare dei pagamenti nei confronti della Regione per rientrare nella delega della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. La delega, con scadenza 31 dicembre anno corrente, avrebbe consentito ai comuni di organizzare le risorse finanziarie, umane e le strutture per far fronte al ciclo dal 2020 in poi. La Regione ha però imposto un pagamento ‘anticipato’ rispetto i termini precedentemente concordati ed ha revocato la delega ai primi di ottobre”. 

Sono 97 i Comuni dell’Area Metropolitana che, in questi giorni, stanno cercando di mettersi in regola con i pagamenti. La soglia da raggiungere è, almeno, quella dell’80% affinchè Reggio Calabria possa rientrare nel ciclo.

“Siamo partiti da una quota del 7% di pagamenti, in meno di un mese siamo quasi al 60%, manca solo il 20% per raggiungere la quota regionale. Il Comune di Reggio Calabria ha fatto il pagamento ciò che doveva, ma non si può ragione da singoli ignorando gli altri. I Comuni facenti parte dell’area metropolitana hanno il compito di saldare il debito e tutti insieme poter tornare alla normalità.

C’è un’unità di crisi aperta e siamo a lavoro per sollecitare i Comuni dell’Area Metropolitana al pagamento, i sindaci stanno dimostrando grande interessamento, ma ciò non basta. E’ necessario infatti fare il conto con le situazioni finnaziarie spesso difficili perchè sono in dissesto o predissesto, si sta dimostrando la volontà di sbloccare questa situazione.

Effettuare i pagamenti vorrebbe dire far riaprire la discarica e sbloccare gli impianti. Una catena complessa che riguarda Regione, Comune e gestori (privati) degli impianti”. 

A margine della conferenza dedicata ai rifiuti ed alle novità introdotte in città, Neri conclude:

“I cittadini corrono il rischio di essere confusi perchè ciò che vedono è il mastello sotto la porta e non si spiegano il perchè. Se il mastello pieno è colpa dello sciopero Avr? Se è plastica o carta si, se è indifferenziato o umido no, si tratta di un problema di impianto. 

Stiamo facendo di tutti, oltre le nostre possibilità, per recuperare. Ci rendiamo conto – prosegue il vice sindaco – che non è possibile parlare di contrasto all’abbandono dei rifiuti se non viene garantito il servizio in modo puntuale. Da qui alcune scelte coraggiose, come quella di una società internalizzata, perchè l’unica cosa che abbiamo a cuore è che il servizio funzioni correttamente”.

Neri spiega inoltre che serve tempo fino al 31 dicembre per riorganizzare le strutture, perchè a partire dal 1 gennaio 2020 la legge dei rifiuti passerà alla Città Metropolitana.