Reggio, 10 anni dallo scioglimento del Comune: “Chi risarcirà per i danni?”
"Che si sia trattato di una palese e becera ingiustizia ce lo ha dimostrato la storia", afferma Reggio Futura
10 Ottobre 2022 - 10:09 | di Redazione

9 ottobre 2012 – 9 ottobre 2022: ieri ricorreva il decennale dello scioglimento del Consiglio Comunale di Reggio Calabria.
Il 9 ottobre 2012 è una data che deve restare impressa a ogni reggino perché è la data che ha segnato l’inizio di una deriva costante e inarrestabile che ci ha portato ad essere oggi la peggiore città italiana per qualità della vita. Un declino che ha portato la città a uno stato di degrado mai conosciuto prima.
Fa rabbia vedere la città tornata indietro di mezzo secolo per colpa di quello sciagurato provvedimento, ma fa ancora più rabbia sapere che quello scioglimento è stato ingiusto e ingiustificato. “Un colpo di Stato”: così è stato definito dallo stesso Piero Sansonetti, le cui ideologie politiche sono certamente distanti anni luce da quelle di Demi Arena e Peppe Scopelliti.
E che si sia trattato di una palese e becera ingiustizia ce lo ha dimostrato la storia: il Comune di Reggio è stato sciolto per “contiguità mafiose” presunte e mai dimostrate, anzi fantomatiche, posto che per questi fatti nessun componente della giunta reggina è mai stato processato e men che meno condannato.
Viceversa, a Roma, l’indagine giudiziaria “Mafia Capitale” ha portato all’arresto di mezza giunta capitolina per fatti la cui inaudita gravità è stata poi in dibattimento dimostrata da numerose intercettazioni telefoniche e ambientali (che hanno dato il riscontro di “contiguità” e addirittura di “infiltrazioni mafiose” all’interno dell’Ente).
E però, contrariamente a Reggio (che all’epoca era amministrata da una giunta di centrodestra), il Comune di Roma aveva una giunta a guida PD. E senza ombra di dubbio sarà stato questo “piccolo particolare” a fare tutta la differenza di questo mondo tra le due città. Infatti, prima Ignazio Marino (all’epoca Sindaco di Roma), poi il Ministro Franceschini e il deputato di Sinistra e Libertà Paolo Cento, in quei giorni ci hanno spiegato (…) che non si doveva minimamente ipotizzare lo scioglimento del Consiglio Comunale di Roma, perché un simile gesto avrebbe determinato una “sospensione della democrazia”, visto che quella amministrazione era stata legittimamente scelta e votata dal popolo romano (ma se è per questo anche l’amministrazione Arena era stata legittimamente scelta e votata dal popolo reggino).
Pochi giorni dopo l’allora Premier e segretario del PD Matteo Renzi, ospite di Bruno Vespa a “Porta a Porta”, ha dichiarato che “lo scioglimento è una decisione politica”, che dunque spettava al suo governo decidere e che loro già avevano deciso che Roma non sarebbe stata sciolta a causa di Roma Capitale.
Dunque, quella stessa sinistra che nel 2012 ha spinto, tifato e festeggiato per lo scioglimento del Comune di Reggio, nel 2015 ci ha detto che quello scioglimento è stata una “decisione politica” che ha portato a una “sospensione della democrazia” nella nostra città. A questo punto, sarebbe interessante sapere chi dovrebbe rispondere oggi di tutti i danni arrecati a Reggio da quella sciagurata decisione.