Strutture psichiatriche, LegaCoop Calabria: ‘Cooperative sociali in affanno, non si perda altro tempo’

"Dare continuità occupazionale ai soci-lavoratori, impegnati da più di 30 anni in un servizio importante per tutto il territorio reggino" la nota


Di seguito il comunicato stampa di LegaCoop Calabria sulla difficile situazione dei lavoratori e delle strutture psichiatriche di Reggio.

A distanza di un mese da quando, innanzi a Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, si è tenuto l’incontro per scongiurare i preannunciati licenziamenti di un centinaio di operatori ed al contempo poter restituire dignità ad un settore dell’assistenza sanitaria allo sbando, ancora nulla di rassicurante è stato prodotto.

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Eppure le cooperative ed il sindacato, nonostante l’ente pubblico avesse fatto marcia indietro rispetto le rassicurazioni e le dichiarazioni di intenti espresse precedentemente nel corso di un incontro tenutosi presso la sede del Dipartimento Salute della Regione Calabria, hanno espresso la loro disponibilità ad individuare un percorso di riconversione, con l’obiettivo di dare continuità occupazionale ai soci-lavoratori, impegnati da più di 30 anni in un servizio così delicato ed importante per tutto il territorio reggino.

Seguendo pertanto il percorso stabilito alla presenza di sua Eccellenza il Prefetto, si è formulata la proposta di convertire le strutture, esistenti da più di 30 anni ed operanti nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale, in Residenze Sanitarie in cui dovrebbero trovare posto i lungodegenti, non destinati ad essere assistiti nelle Strutture Residenziali Psichiatriche (SRP).

Formalizzata e presentata tempestivamente all’ASP, condivisa da tutte le cooperative, le Centrali interessate, nonché dal “Terzo Settore” e dall’organizzazione sindacale USB, tale proposta prevede e richiede, come garantito durante l’incontro tenutosi in Prefettura, l’attuazione in tempi brevi del programma di conversione e altresì, nell’immediato, la sottoscrizione di un accordo-contratto transitorio tra cooperative ed ente pubblico, atto a regolamentare e stabilire modalità e tempistica della conversione delle strutture destinate ad accogliere i lungodegenti della provincia di Reggio Calabria , numerosissimi, che oggi vengono ricoverati presso altre ASP della Calabria o fuori Regione ( si rammenta che, come esplicitato negli atti della Regione Calabria sono più di 900 i lungodegenti psichiatrici assistiti fuori territori ed a carico della Regione Calabria) e altrettanti i numerosi pazienti che non trovano risposta alcuna nel territorio, per via del blocco dei ricoveri esistente ormai da ben 9 anni nell’ASP 5.

Blocco dei ricoveri che oltre a costituire un atto intollerabile di negazione al diritto all’assistenza sanitaria nel territorio per fasce particolarmente deboli, sta producendo da un lato ad un aggravio delle spese a carico per l’Azienda Sanitaria e dall’altro ad uno stato di sfinimento delle strutture operanti nel territorio che hanno, paradossalmente, subito una drastica riduzione del numero dei pazienti ospitati e quindi delle rette percepite in un momento in cui le cooperative sono state a farsi carico di ingenti investimenti per riuscire ad accreditarsi come strutture psichiatriche (SRP) in proprio, per come stabilito ed imposto da provvedimenti adottati nel 2015 dalla Regione e dall’ASP 5!!

Alla luce di ciò risulta ancor più evidente la necessità che il nuovo percorso venga ufficializzato e regolamentato da un accordo transitorio, in attesa della definitiva riconversione, in cui si preveda anche la possibilità di autorizzare le strutture a nuovi ricoveri.

Augurandoci che gli impegni presi dinnanzi a Sua Eccellenza il Prefetto, da parte del Direttore Generale dell’ASP 5 D.ssa Lucia Di Furia e dal Sub Commissario della Struttura regionale Dr. Ernesto Esposito, siano immediati e prodotti con tempestività, considerata la disponibilità da parte delle cooperative interessate, sindacati e lavoratori, a mettere fine immediatamente a questa umiliante vicenda, confidiamo molto nell’attenzione e nella disponibilità dimostrata da Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, ai fini di evitare che anche questo percorso non si fermi con azioni di rimando, che non possono più trovare giustificazione alcuna.