Reggio - Vaccini non scongelati, over 80 rimandati

Vaccinazione rinviata (dalla mattina al pomeriggio) per alcuni ultraottantenni. Il motivo? I vaccini non erano ancora stati scongelati

“Vaccini non scongelati” è questa la motivazione con cui gli operatori del centro vaccinale di Palazzo Campanella hanno rimandato a casa, questa mattina, diversi anziani. Mentre il neo commissario all’emergenza Covid, il generale Figliuolo proclama arrivi di innumerevoli dosi e l’avanzamento della campagna, a Reggio Calabria, nell’estremo sud Italia c’è ancora tanto da lavorare sull’aspetto organizzativo.

Vaccini non scongelati e secondo dose rimandate a palazzo Campanella

L’edificio che ospita il Consiglio regionale della Calabria, da qualche mese a questa parte, si è trasformato nel più grande centro vaccini presente, al momento, nella città dello Stretto. L’Asp, con notevole sacrificio, ha iniziato la seconda fase della campagna anti-Covid in anticipo rispetto alle altre province calabresi, ma i problemi, causati da tanti e diversi fattori, non sono mancati. Basti pensare all’arrivo ad intermittenza dei vaccini, sempre con il contagocce o con qualche giorno di ritardo. Per non parlare della mancanza, fino a qualche giorno fa, di una piattaforma per la prenotazione.

Insomma, se si pensa a tutti questi fattori, non si può che essere grati ai volontari che, ogni giorno, si mettono al lavoro per un servizio di fondamentale importanza. È vero, però, che una volta ottenuta, finalmente la piattaforma ed avere somministrato la prima dose, inciampare sulle seconde diventa, agli occhi dei cittadini, alquanto fastidioso, creando, inevitabilmente, un clima di malcontento e sfiducia. Ed è quello che è accaduto questa mattina, quando diversi anziani che avrebbero dovuto ricevere la seconda dose sono stati mandati a casa e rinviati a pomeriggio a causa della mancanza di vaccini “scongelati” e quindi pronti alla somministrazione.

Trattandosi di seconde dosi, però, come si può non essere a conoscenza del numero di dosi necessario a coprire il fabbisogno giornaliero?

Si potrebbe dire che il disagio causato è minimo. L’appuntamento è stato solo rinviato dalla mattina al pomeriggio, ma la mancanza di vaccini pronti alla somministrazione ha sollevato il malumore degli ultraottantenni e dei familiari che si sono trovati costretti ad attendere. Numerose, infatti, le lamentele da parte dei cittadini arrivate alla nostra redazione:

“Questa non può essere l’organizzazione di un centro vaccinazioni. Ci viene chiesto quotidianamente di rispettare delle norme per evitare il contagio. È nostro compito osservarle alla lettera senza mai dimenticare contro cosa stiamo combattendo. È vero anche, però, che dall’altra parte, da quella delle istituzioni, vorremmo vedere la stessa organizzazione e la stessa serietà che viene richiesta alle singole persone. Ogni giorno non si fa che parlare di decessi, ricoveri in terapia intensiva e aumento dei contagi, zone rosse e arancioni. Ma chi di competenza, cosa fa per evitare che queste situazioni si aggravino? La responsabilità non può star solo nel buon senso dei cittadini”.