Da Reggio al Cern e la Spagna: Tanya, i sogni realizzati e le nuove sfide

Soddisfazioni, sogni, timori. Ai microfoni di CityNow il racconto di Tanya, reggina 'giramondo'

Tanya Aniamati

Coraggio e passione. La reggina Tanya Anamiati ha sempre assecondato i propri desideri, accantonando ansie e timori in un angolo. Nata e cresciuta a Reggio Calabria, per chi (come lei) amava sin da bambina fisica e matematica, una volta terminati gli studi non esisteva a alternativa a lasciare la propria città.

Ho scelto l’Unical di Cosenza perchè si tratta di un ateneo di livello internazionale ma anche per la vicinanza a casa. Li mi sono specializzata in Fisica Teorica delle particelle e poi ho provato vari concorsi di dottorato in Italia. Ne ho vinti tre (Torino, Roma e Cosenza) ma tutti senza borsa di studio”, rivela Tanya ai microfoni di CityNow.

NUOVA VITA

Partecipare ai dottorati in giro per l’Italia, senza essere pagata, non era un opzione fattibile per Tanya. Da qui la scelta di rimanere a Cosenza, seppur con la voglia di misurarsi con una nuova esperienza. La chance arriva, e porta direttamente a Valencia, grazie ad una borsa di studio della durata di sei mesi.

“Ho colto al balzo questa opportunità, con felicità ed entusiasmo. In Spagna mi sono occupata di un progetto sui neutrini, era il 2014. Una volta conclusi i sei mesi, i professori mi hanno chiesto se volessi fermarmi a Valencia e partecipare al concorso per vincere una borsa di studio e iniziare un nuovo percorso di dottorato.  Vinta la borsa di studio, ho chiuso così il percorso a Cosenza e avviata un nuovo dottorato in Spagna in Fisica quantistica”.

I SOGNI IN VALIGIA

Iniziata una nuova vita, la ricercatrice reggina si è tuffata con determinazione ancora maggiore. Lo scorso 3 dicembre si è concluso il percorso di dottorato, Tanya ha conseguito il tanto atteso titolo di Dottoressa di Ricerca.

“Studio i costituenti e le interazioni fondamentali della materia da un punto di vista teorico, tramite modelli matematici. Sviluppo teorie quantistiche che possano spiegare i fenomeni naturali. È bello fare supposizioni, teorie, e poi riscontrarli in laboratorio nella speranza di fare scoperte”, dichiara Tanya, sottolineando i tratti distintivi delle sue passioni.

Nel corso degli anni, la ricercatrice reggina ha ottenuto diverse soddisfazioni.

“Sono stata al Cern in Svizzera, miei progetti sono stati pubblicati in importanti riviste scientifiche. Ho maturato esperienze anche in Slovacchia e Danimarca, si gira molto in questo ambito”.

OBIETTIVI…E PAURE

“Alcune conseguenze del mestiere”, cantava Ligabue nella canzone ‘Caro il mio Francesco’. Per Tanya, paure e disillusioni portano all’essenza stessa che anima la professione del ricercatore.

“Ero preparata, i momenti difficili e di sconforto ci sono sempre, lo dicono anche i professori. Futuro? Mi piacerebbe proseguire in questo ambito, ci sono assegni di ricerca ma sono progetti a scadenza, è veramente difficile trovare un contratto stabile. Sono due lati della stessa medaglia: giri il mondo, è stimolante fare sempre nuove esperienze, conoscere posti nuovi. Ma non esiste stabilità, giri come una trottola impazzita. L’iter è lungo, ma se si è bravi e fortunati è possibile trovare stabilità”.

REGGIO, LUCI E OMBRE

In attesa di una nuova esperienza, magari di nuovo fuori dall’Italia, Tanya è tornata nella sua Reggio. Città che ha sempre riabbracciato appena possibile, luogo definito dalla ricercatrice reggina ‘ricco di bellezze uniche ed incantevoli’ ma che non le permette di sognare un futuro nel suo ambito professionale.

Sono legatissima alla mia città, torno sempre per il Natale o d’estate. Purtroppo ritrovo sempre meno amici, praticamente la totalità delle persone che conoscevo si è trasferita altrove per motivi lavorativi. Questo è il mio più grande rammarico, notare come realizzarsi a Reggio sia molto difficile. Nel mio campo poi, è purtroppo impossibile”.

FAMIGLIA SEMPRE A FIANCO

Ospite della redazione di CityNow non solo Tanya ma anche il padre. Segue con emozione ed evidente affetto il resoconto di una vita fatto dalla figlia, sono poche ma particolarmente significative le parole rivolte a lei.

“Abbiamo fatto tanti anni di sacrifici, sia noi come famiglia che Tanya. Abbiamo sempre creduto in lei, e la sosteniamo oggi come ieri. Non si è mai accontentata, ha sempre ottenuto quello che voleva. Le sue qualità sono state riconosciute in Italia e all’estero. Può ambire a qualcosa di importante, e anche stavolta siamo al suo fianco per sostenerla”.

 

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