A Reggio la presentazione del nuovo saggio “L’immagine carnefice”
28 Marzo 2018 - 09:05 | di Vincenzo Comi

Venerdì 30 marzo h 18.30, presso la propria sede in via Amerigo Vespucci n.10/g, il Circolo culturale G. Calarco presenta “L’immagine carnefice”, Cronopio Edizioni 2017, saggio a cura del Prof. Pierandrea Amato a firma di: Giovanni Barberio, Eleonora Corace, Edvige Galbo, Beatrice La Tella, Marco Letizia, Matilde Orlando, Annalisa Pagano, Marina Pagliaro, Fabio Domenico Palumbo, Gaetano Princiotta.
«Da oltre un quarto di secolo, almeno dalla prima guerra in Iraq nel 1991, con l’apice dell’attentato alle Torri gemelle dell’11/9/2001 e la diffusione nel 2004 delle fotografie del penitenziario di Abu Ghraib, siamo entrati palesemente in una nuova era, nella quale qualsiasi evento politico degno di nota presenta innanzitutto una formidabile carica estetica, convalidando la preziosa tesi di Walter Benjamin: le immagini sono il campo di battaglia fondamentale dei conflitti nel mondo contemporaneo.»
Il saggio contiene scritti e riflessioni di nove autori che, muovendo dalla constatazione di un generale “divenire digitale” delle nostre esistenze, ne esplorano i tratti inediti, facendo ricorso al pensiero filosofico, artistico, psicoanalitico e politico.
I saggi pubblicati spaziano dal pensiero e dall’opere di Barthes, Baudrillard, Bazin, Benjamin, Debord, Deleuze, Fanon, Foucault, Grousin, Lacan, Nietzsche, Zizek; sino ad analizzare alcuni film recenti (ad esempio, Redacted di Brian De Palma e Zero Dark Thirty di Karen Bigelow) e l’ambizione ‘estetico-politica’ di alcune fortunate serie tv (ad esempio, Black mirror).
Giovanni Barberio (Cosenza, 1990) laureando in Filosofia curriculum storico all’ Università degli Studi di Messina. I suoi interessi di ricerca e approfondimento comprendono la filosofia della scienza, in particolare Edgar Morin, estetica di contaminazione contemporanea con riferimenti alla performance e body art, cinema e teoria lgbt e queer; nel 2017 ha curato la campagna fotografica del Cosenza Pride grazie alla collaborazione con il comitato P.R.I.D.E.C.S. Eleonora Corace (Messina, 1986), laureata in Filosofia Contemporanea all’Università degli Studi di Messina, con una tesi su “I limiti dell’umano. Corpo, morte, animale ne I gradi dell’organico di Helmuth Plessner”. Si occupa di Antropologia Filosofica e fenomenologia tedesca.
Tra le pubblicazioni: La soglia. L’ animalità in Helmuth Plessner (Complessità I, 2017) e La sfera dell’intercultura. Il dialogo tra le culture nella fenomenologia dell’estraneo di Bernhard Waldenfels (Mimesis,2017). Si è occupata, inoltre, di migrazioni e politiche migratorie sia come freelance, collaborando con varie testate locali e nazionali, sia dal punto di vista teorico come membro dell’associazione di ricerca Migralab A. Sayad, con cui ha partecipato come relatrice alla Summer
School “Hostes Hospes” presso l’Università Kore di Enna (giungo 2017). Ha svolto soggiorni in Libano (Euromed 2015) e Serbia (Salto-Youth 2016) ed è attualmente impegnata con il progetto MAPNET sul monitoraggio e buone pratiche dei Minori Stranieri Non Accompagnati, insieme alla ONG CISS- Cooperazione Internazionale Sud Sud di Palermo. Edvige Galbo è Dottore di Ricerca in “Metodologie della Filosofia” con una tesi dal titolo “Il concetto di “uomo intero” nel pensiero di Friedrich Schiller. Dissidio e armonia nell’immagine del vivente” (di prossima pubblicazione), docente abilitata in Filosofia e Storia, i suoi interessi sono rivolti precipuamente ai concetti di esperienza estetica, forma ed interezza psicofisica, e ad indagare il rapporto fra arte e filosofia sensibile e fra etica ed estetica. Fa parte del comitato editoriale della “Rivista Complessità”, per la quale ha prodotto numerosi articoli, ha partecipato a diversi seminari e convegni in Italia, l’ultimo in ordine temporale il Convegno Internazionale, organizzato dall’Università degli Studi di Messina, “Prigogine e lo storicismo”, 14-15 dicembre 2017, con un intervento dal titolo “Il ruolo costruttivo della irreversibilità temporale. Alcune riflessioni su Alberto Burri a partire da Prigogine”. Alcune sue pubblicazioni: Alla scoperta della Forma. Considerazioni intorno alla riforma di un concetto (in “Complessità” I-2012, Sicania, Messina); La verità plurale delle Impressioni. Considerazioni intorno alla produzione di Claude Monet (in “Complessità” I-II 2013, Sicania, Messina); L’estetica di Schiller.
Ragioni di un rinnovato interesse (in AA. VV, Atti dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti – vol. LXXXVIII, ESI, Napoli 2014), Riconoscere l’orrore. Il compito dell’educazione estetica (in Gambetti F. et al. (a cura di), Migrazioni. Responsabilità della filosofia e sfide globali, Diogene Multimedia, Bologna 2017).
Beatrice La Tella (Messina, 1990) nel 2016 consegue la Laurea Magistrale in Filosofia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Messina, con una tesi dal titolo “Anomalia e normalizzazione. Scienza, società, arte”, in cui indaga trasversalmente il modo in cui i fenomeni anomali tendano ad essere riassorbiti dalla cultura occidentale. Attualmente vive a Roma, dove ha da poco concluso un Master in Open Government e Comunicazione Istituzionale presso la LUISS School of Government. I suoi interessi riguardano in particolar modo il rapporto tra scienza e filosofia e l’impatto dei mutamenti tecnologici sulla società. Marco Letizia (Novara, 1988), laureato in Filosofia Contemporanea presso l’Università degli studi di Messina con la tesi “Filosofia e Post colonialismo.
Una lettura di Franz Fanon”, realizzata in seguito ad un soggiorno Erasmus in Algeria. È autore di un video reportage intitolato “Quale primavera per l’Algeria” proiettato durante la seconda edizione del Sabir Fest (Messina) e ha collaborato con gruppi di ricerca a Salerno e Messina per la realizzazione di ricerche a cavallo tra l’estetica, gli studi post coloniali, la filosofia politica e gli studi sul terrorismo e le migrazioni contemporanee. Matilde Orlando (Messina 1988), ha recentemente terminato il dottorato in Filosofia all’Università di Messina con una tesi dal titolo: “Filosofia e neoliberalismo. Per una critica della consulenza filosofica”. Nei suoi studi si è occupata di Marx, Foucault, Virno, del rapporto tra il neoliberalismo e la filosofia, di consulenza filosofica. Nel corso del dottorato di ricerca ha svolto un periodo in Francia e ha collaborato al gruppo di ricerca Research And Mobility di Messina guidato dalla Professoressa Caterina Resta sul tema della Grande Guerra, all’Università di Lille, sotto la guida del Professore Luca Salza. Ha frequentato il Tfa all’Università di Cosenza nel 2015 abilitandosi all’insegnamento di Storia e Filsoofia. Nel 2013 ha frequentato il Master di secondo livello “Couseling filosofico e gestione etica delle risorse umane”. Ha vinto nel 2016 il primo premio al Mitreo festival di Santa Capua a Vetere, insieme ad Alessandro Turchi, con la sceneggiatura “La rivoluzione non russa”.
Annalisa Pagano (Palmi, 1986). Consegue nel 2013 la laurea magistrale in Filosofia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Messina con una tesi dal titolo “Ermeneutica e Politica: Gianni Vattimo lettore di Nietzsche.” Ha studiato Nietzsche e gli autori della Nietzsche-Renaissance tra cui Foucault, Deleuze, Derrida, Heidegger e Vattimo. Ha recitato nel film “Mediterranea” (2014) di Jonas Carpignano nel ruolo di Cristina Riso e ha lavorato come extras coordinator e dialogue coach nel film “A Ciambra” (2016) di Jonas Carpignano. Ricopre attualmente le cariche di vice responsabile circoscrizionale -Circoscrizione Calabria- e referente attivismo per Amnesty International Italia.
Marina Pagliaro (Messina, 1992) si è laureata all’Università degli Studi di Messina in Filosofia Contemporanea nel 2013. Dopo un periodo di studio in Francia all’Istitut Catholique de Toulouse, ha cominciato nel 2016 il ciclo di dottorato di ricerca in Filosofia all’Università di Messina. I suoi principali interessi riguardano l’epistemologia della complessità, la filosofia della scienza e la storia della filosofia. Aspirante giornalista, collabora attualmente con diverse testate locali.
Gaetano Princiotta, (Brolo, 1982) laureato in Filosofia Contemporanea all’Università degli Studi di Messina, si occupa di cinema e critica cinematografica soprattutto in riferimento agli studi di Deleuze e Baudrillard. Fabio Domenico Palumbo (Reggio Calabria, 1975) consegue nel 2016 il Ph.D. in Metodologie della Filosofia presso l’Università degli Studi di Messina con una ricerca su “Logica del senso” di Gilles Deleuze. Si occupa di pensiero postmoderno, psicoanalisi e filosofia della cultura di massa.
Fa parte del comitato editoriale della rivista “Mutual Images” ed è segretario della medesima associazione internazionale di ricerca. Tra le sue pubblicazioni, che comprendono monografie e articoli su riviste scientifiche italiane ed internazionali: “Economia del desiderio” (2015); “L’estetica del mondo fluttuante: il ‘giapponismo di Deleuze’” (2016); “Japanese Pop Culture, Identification, and Socialization: The Case of an Italian Web-Community” (2017); “Eros e distruttività nel discorso della psicoanalisi” (2017); “Pasolini, Calvino, Baricco: immagini del Giappone nella letteratura italiana del secondo dopoguerra” (2017).
Saranno presenti all’incontro gli autori, la relazione sul libro è affidata a Maria Luisa Neri, filmato a cura di Maurizio Mallamaci,Carmelo Rosace e Laura Cirella.
