Reggio, la sfida di Perrelli: ‘Atam in salute, ma rinascita passa anche dal senso di appartenenza dei reggini’

L’amministratore unico dell’Azienda dei trasporti ringrazia tutti i dipendenti. Poi i chiarimenti su rimborsi, fase 2, Area dello Stretto, e concorsi…

“Consideriamo che c’è un Bilancio che annualmente porta ad Atam 4 milioni di euro, quindi perdere 600 mila euro in soli due mesi è stato veramente pesante. Meno male che arrivavamo da un anno positivo, quando abbiamo chiuso il Bilancio con circa 200 mila euro di utile dell’anno scorso. Il 2018 era andato anche bene e quindi c’era un trend positivo che ci ha consentito in questa fase di attutire il colpo”.

L’Atam riprende la sua corsa verso un futuro più roseo e strutturato. Lo fa a piccoli passi, ma con determinazione. La stessa che ci mette l’Amministratore unico Francesco Perrelli, professionista noto in città alla guida dell’Azienda di trasporti dell’area metropolitana dall’ottobre del 2017.

Ai microfoni di CityNow, nel corso della diretta condotta dal direttore Vincenzo Comi, l’amministratore unico ha fatto il punto della situazione sottolineando le difficoltà del recentissimo passato, legato all’emergenza sanitaria da Covid.

“Diciamo che l’emergenza è arrivata proprio nel momento più bello per l’azienda, dopo tanti anni di sacrifici siamo arrivati a scollinare. E quando stavamo per passare il valico è arrivata questa novità negativa per tanti aspetti. Il trasporto Pubblico locale è uno dei settori che ne ha risentito maggiormente, e questo è un problema nazionale, per tutte le aziende. Tutte le aziende che si sono potute fermare hanno bloccato i costi variabili, il trasporto pubblico, essendo un servizio essenziale, ha dovuto proseguire il suo cammino anche se in forma ridotta. Da metà marzo 2020 una disposizione regionale ha ridotto, per motivi sanitari, del 30% i chilometri che normalmente facciamo. Quello è stato il momento iniziale e fino a metà maggio siamo andati avanti con questa riduzione di chilometri importante, che ha visto una riduzione delle corse, anche se abbiamo salvaguardato quelle più importanti. Da una settimana nuova disposizione regionale ci ha consentito di portare i chilometri al 70% di quello che realizziamo normalmente e questo ci ha consentito di ripristinare il servizio che noi facciamo nelle giornate non scolastiche”.

“Dal punto di vista dei ricavi è stata una riduzione drastica e abbiamo perso circa 5-600 mila euro in questi tre mesi, da marzo fino a maggio. Consideriamo anche l’altro servizio importante che noi eroghiamo che è il servizio sosta, e anche lì dal mese di marzo è stata una drastica riduzione dei ricavi da sosta, quello che per il cittadino è un pagamento che pesa, ma consideriamo che Atam trova il suo equilibrio economico finanziario grazie ai parcheggi sulle strisce blu gestiti per conto del Comune. In parte li abbiamo ammortizzati attraverso la cassa integrazione, quindi buona parte del personale a rotazione ha fatto parecchie giornate di cassa integrazione; alcuni servizi come quello dello scuolabus quello della sosta sono stati completamente sospesi, ma devo dire anche che lì c’è stato un clima di solidarietà in azienda. Anche chi eventualmente aveva delle dei servizi fondamentali in azienda si è sacrificato, ha sospeso per qualche giorno il suo lavoro caricando sicuramente il giorno in cui è stato impegnato e ha partecipato solidalmente con delle giornate di cassa integrazione”.

Il Bilancio di questi anni è positivo

“Partiamo dal 2014 perché è stato l’anno in cui è iniziato il cambiamento in azienda. Dal 2014 fino al 2017 c’è stato proprio un cambiamento della mentalità del modo di approcciarsi al trasporto pubblico in città. Nel 2017 i tempi sono maturi per fare un cambio di passo ulteriore, quindi l’innovazione tecnologica che abbiamo inserito, la maggiore cura dei mezzi – sono arrivati dei mezzi nuovi, abbiamo completamente rinnovato il parco macchine con uno sforzo da parte dell’azienda non indifferente: ci sono una quindicina di autobus dei 70 che normalmente utilizziamo che noi abbiamo acquistato con un finanziamento importante del vari ministeri, ma il 30% l’ha messe Atam. Invece la gran parte dei mezzi sono stati acquistati direttamente dal Comune con l’utilizzo dei fondi Pon metro, questo ci ha consentito, oggi, di avere in assoluto il parco mezzi più giovane d’Italia, con una vetustà media dei mezzi di 3 anni e 2 mesi, a fronte della media nazionale di 7 -10 anni. Questo ci porta chiaramente ad offrire da un lato un servizio migliore, dall’altro ad avere dei costi ridotti di manutenzione, di consumo gasolio e questo per me è importante perché la gestione ne ha tratto vantaggio. Dall’altra parte la qualità del servizio ha fatto aumentare i ricavi. Fino al 2019 abbiamo avuto ogni anno un incremento importante di ricavi, arrivando adesso a avere il 20%, e partivamo dal 14%”.

Il successo fin qui ottenuto per Perrelli va condiviso con tanti:

“Devo dire che se facciamo i paragoni con le aziende del nord il paragone non tiene, quindi ci sono ancora margini di miglioramento, ma se pensiamo da dove partivamo alla situazione praticamente di fallimento dell’azienda nel 2013, si può dire che si sono fatti i miracoli, e per questo i reggini devono innanzitutto esserne consapevoli. Nel momento in cui Atam doveva svoltare ha svoltato. C’è stato un grande sacrificio da parte del personale. C’è da dire che la Regione nel 2014 ha pagato i crediti che Atam vantava per gli anni pregressi, o meglio sono stati saldati una parte di quelli che avanzavamo. Questo fatto e il Piano di risanamento hanno fatto il resto. Ma i nostri dipendenti sono stati il nostro punto di partenza. Perché nonostante il periodo, nonostante delle dinamiche personali difficili, hanno accettato il contratto di solidarietà. Il Piano di risanamento ha camminato sulle gambe del management aziendale che è un particolare gruppo di funzionari, perché noi non abbiamo dirigenti, io sono amministratore ma non c’è un direttore generale, non ci sono dirigenti. E questo testimonia che quando si rema dalla stessa parte si ottengono i risultati”.

Le esigenze di sicurezza della ‘Fase 2’

“Nella fase 2 dobbiamo avere maggiore attenzione a tutti gli aspetti connessi al covid. Nella prima fase abbiamo proceduto alla sanificazione quotidiana dei mezzi oltre che alla pulizia accurata degli stessi, in questa fase due però c’è una novità: c’è che il mezzo viene richiesto maggiormente rispetto alla fase 1, da un lato c’è un maggiore affollamento, dall’altro una maggiore richiesta di spostamenti e quindi il problema di evitare gli assembramenti. Ci stiamo spendendo in questo e vorremmo che veramente il TPL diventasse il mezzo adeguato alle esigenze dei nostri concittadini e che si torni a salire sull’autobus con serenità e con la dovuta tranquillità”.

Nel corso della diretta con Perrelli, un inviato di CityNow, il collega Domenico Suraci, ha testato personalmente e in diretta le condizioni in cui si viaggia, ottenendo un ottimo riscontro da parte dei cittadini che comunque continuano a chiedere più corse.

D’altra parte, sottolinea Perrelli, con una periferia molto vasta e con un territorio, in termini di chilometri quadrati, che fa della nostra la quarta città d’Italia per estensione c’è la necessità di collegamenti costanti:

“Ci siamo presi uno spazio ulteriore rispetto a quello che ha autorizzato la regione – spiega Perrelli – perché quotidianamente riceviamo richieste da tutta la città. Noi stiamo facendo il possibile, peraltro considerate che ogni volta che si aggiunge una sosta, questa incide sul turno del nostro autista che fa un turno di 6 ore e mezza e durante quel turno fa una sessantina di soste non ne fa una sola, e quindi ogni cosa si deve organizzare rispetto al turno dell’autista, ed è un lavoro certosino che non va sbagliato”.

La questione rimborsi

Con l’inizio di questa seconda fase l’Atam, uniformandosi ai testi degli ultimi Dpcm, ha previsto una sorta di rimborso per gli abbonamenti non utilizzati nel periodo della quarantena. Perrelli ne chiarisce i termini:

“Il rimborso potrà avvenire o attraverso un voucher che potrà essere utilizzato successivamente dall’utente o in altro modo attraverso una proroga del tempo di utilizzo Cioè se per esempio scadeva a giugno, l’utente potrà utilizzarlo per il trimestre successivo. Queste sono le due modalità previste, non è previsto nessun rimborso effettivo finanziario all’utente. Stiamo comunque parlando di un Dpcm che sarà soggetto ancora a modifiche fino al momento in cui sarà convertito in legge. Le modifiche serviranno a capire come deve essere dimostrato il mancato utilizzo dell’abbonamento.

Insomma per capirci, uno studente non avrà difficoltà a dimostrarlo, visto che le scuole sono state chiuse per tutto il tempo, un lavoratore o pendolare dovrà dimostrare che la sua azienda in quel periodo aveva chiuso l’attività.

Per una nuova idea dell’Area metropolitana dello Stretto

“Si stanno realizzando tutta una serie di situazioni su cui abbiamo lavorato in questi anni per rendere l’azienda, a tutti gli effetti, uno degli anelli fondanti del sistema di trasporto pubblico locale dell’Area dello Stretto. Dal punto di vista organizzativo sarà un passo in avanti molto importante. In questo momento il trasporto pubblico locale calabrese, reggino, e messinese, non dialogano. Abbiamo fatto un tentativo lo scorso anno con un biglietto integrato ma subito dopo c’è stata una crisi importante dell’azienda di Messina, che ha chiuso la vecchia Azienda Speciale e adesso ci riproveremo. Abbiamo il biglietto elettronico integrato già disponibile per viaggiare sui mezzi e sul traghetto o l’aliscafo. Dal punto di vista strategico aziendale è in corso il riconoscimento di una specificità di questa area attraverso la costituzione di un’Agenzia che andrà a governare le attività sia di pianificazione sia di riprogrammazione dei servizi e di realizzazione di servizi nell’Area dello Stretto: è un’agenzia che si sta per costituire, i passaggi preliminari sono stati fatti. Un’Agenzia per gestire un servizio importante tra la Città metropolitana di Messina e la Città metropolitana di Reggio, che comprenderà il comune di Villa e quelli limitrofi. È un passaggio epocale”.

Intanto, la Città Metropolitana di Reggio sta compiendo i passaggi necessari per entrare nel capitale sociale di Atam.

“Questo è l’ultimo anello che consentirà ad Atam di diventare ‘in house’ anche della Città metropolitana. Il passaggio finale sarà la costruzione di questa agenzia e il suo riconoscimento da parte del ministero. Le due Regioni hanno già riconosciuto questa possibilità nelle rispettive norme regionali. Io sono fiducioso. Le due leggi sono state fatte in modo tale da poter istituire un’Agenzia in comune, è il primo passo, e io spero che sia un altro modo di intendere l’Area dello Stretto”.

“Permettetemi di aggiungere che il concetto vale anche per l’Aeroporto di Reggio Calabria che deve diventare veramente dello Stretto. L’utenza di Reggio non è sufficiente a soddisfare le esigenze di un Aeroporto. È necessario che diventi Aeroporto dello Stretto e delle Isole Eolie. Per fare questo è fondamentale un sistema di aziende di trasporto pubblico per gli spostamenti a terra”.

Il concorso per autisti

“Nel 2020 noi abbiamo il nostro nuovo Piano industriale, varato prima dell’emergenza Covid, e in base a quello, noi dobbiamo procedere alle assunzioni di nuovi conducenti. Abbiamo terminato le procedure concorsuali, abbiamo già la graduatoria pubblicata, e dovremmo procedere appunto alle assunzioni. Quando, non lo so dire in questo momento, perché dipende moltissimo dai prossimi mesi”.

È l’ennesima occasione per l’Amministratore unico di rivolgere un ringraziamento ai suoi dipendenti, e in particolare ai conducenti e ai controllori che in questi mesi hanno continuato a lavorare. Perrelli gli riconosce coraggio e abnegazione, e lancia la sfida ai reggini:

“Adesso i cittadini devono fare la loro parte. L’azienda deve ripartire bene e noi dobbiamo riprendere quelle abitudini che avevamo: saliamo sull’autobus, facciamo l’abbonamento, se possibile, facciamo il biglietto quando occasionalmente prendiamo il mezzo pubblico. Sappiate che quel biglietto aiuta l’azienda a vivere, già lo faceva prima, adesso è ancora più importante, fondamentale, perché l’aiuto che ci diamo, questo senso di appartenenza, di cittadinanza attiva, poi si esprime con il pagamento del biglietto”.

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