Reggio, raccolta differenziata. Ecco perché la tesi ‘Era megghiu prima’ non regge

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di Vincenzo Comi –Era megghiu prima”.

E’ la frase che in questi giorni corre tra le vie del centro storico e che, per fortuna, si ascolta sempre meno. Vuoi il buon senso, vuoi la buona informazione, vuoi la consapevolezza di un gesto che il mondo intero compie da quasi un decennio e che noi recepiamo solo adesso.

Parliamo della raccolta differenziata. Proprio in queste ore i cittadini reggini del centro storico e dei quartieri limitrofi di Reggio Calabria (Pineta ZerbiTremuliniEremo) si stanno approcciando con un nuovo mondo, quello della differenziata.

Il cambiamento, qualunque esso sia, si sa, genera confusione, perplessità, dubbi e preoccupazioni. A volte crea paure e ansie tanto da farci andare ‘nel pallone’ per poi sbottare nella più classica delle esternazioni “Era megghiu prima”.

Se però quel cambiamento che destabilizza la routine e le abitudini dei cittadini viene giustificato da una corretta conoscenza di ciò che si sta realmente facendo, supportato da una corretta informazione, tutto diventa più facile, naturale, spontaneo e perché no anche divertente.

In realtà nella zona di Bocale, primo centro in assoluto in cui è stata avviata la raccolta differenziata in via sperimentale nel 2013, tutto funziona alla perfezione. Un percorso avviato oltre quattro anni fa, che oggi raccoglie i consensi dei residenti entusiasti per come viene gestita la raccolta dei rifiuti.

All’inizio eravamo scettici – esordisce Concetta Romeo della Pro Loco Reggio Sud, già Pro Loco BocaleMolti erano confusi e non avevano accolto con entusiasmo il cambiamento. Ad oggi siamo tutti consapevoli dell’importanza della raccolta differenziata. Non pensavamo che Bocale potesse diventare un esempio virtuoso per la città. E’ impossibile non comprendere quanto sia utile differenziare. I dati ci dicono che il 100% dei residenti a Bocale fa la differenziata”.

Eppure c’è chi continua, nonostante gli ottimi risultati della raccolta differenziata nei vari quartieri della provincia reggina (vedi GallinaBocalePellaroGallicoCatonaRavagnese etc…), a preferire i pochi bidoni grigi rimasti in città, accatastando di tutto e di più. A breve però quei cassonetti grigi ‘salvavita’ scompariranno ed i ‘furbetti del quartiere’ dovranno adattarsi al cambiamento.

Abbiate un po’ di pazienza – continua Concetta RomeoOgni rinnovamento va perseguito nel tempo e attraverso la collaborazione dei cittadini che devono comprendere anche le difficoltà di chi gestisce tonnellate di rifiuti. L’AVR ce la sta mettendo tutta e deve trovare anche il giusto appoggio e sostegno dei residenti”.

Se è vero che è giusto fare la differenziata perché tutti nel tempo trarremo vantaggi e benefici, è anche vero che spesso, soprattutto per i primi giorni di avvio nei nuovi quartieri, i problemi esistono, i mastelli non vengono ritirati, gli orari a volte non sono rispettati e che le persone anziane fanno più difficoltà a digerire le novità (troppi colori, molte informazioni, mastelli spesso pesanti e carenza di spazio in casa).

Ecco allora l’aiuto di AVR e Comune che hanno il dovere di informare.

I mastelli vanno messi su strada pubblica. Non all’interno dei cortili privati – spiega Rossana Melito di AVRIn questi giorni stiamo avendo alcune difficoltà ma dobbiamo essere tutti più collaborativi. Se avete dubbi o volete qualche informazione potete contattare il numero verde 800.759.650 , la pagina facebook DifferenziAMOla Reggio Calabria e l’App DifferenziAPP. Chiedete pure al personale che incontrate per le strade. L’arma migliore per noi è il passaparola. Invitiamo tutti i cittadini che ancora non hanno provveduto al ritiro gratuito del kit della raccolta differenziata porta a porta”.

Nelle prossime settimane la raccolta differenziata partirà anche nelle zone di San SperatoModena e Cannavò così da chiudere il cerchio dei quartieri in città.

Una cosa è certa, il cittadino è il protagonista della raccolta differenziata e deve collaborare con AVR e Comune. La tesi del ‘Era megghiu prima’ non regge perché la raccolta differenziata funziona solo se i cittadini fanno la propria parte e la fanno bene, poiché il gestore da solo non può ottenere il giusto risultato. Comune e AVR hanno il compito di sensibilizzare il cittadino e di informarlo correttamente e possibilmente attraverso una comunicazione semplice, chiara ed efficace e con ogni mezzo. La tesi del ‘Era megghiu prima’ non regge perché la soluzione dell’abbandono per strada dei rifiuti è ciò che di più dannoso possa esistere per se stessi e per gli altri, un atteggiamento incivile ed illegale, punito anche con sanzioni elevate. La differenziata inoltre (ci) costa meno. Se Reggio dovesse ottenere e superare il 65% di raccolta differenziata vi sarebbe un risparmio dei costi di smaltimento.

Infine il Comune ha previsto che al raggiungimento della soglia media del 65% di rifiuto differenziato, si possa applicare una riduzione delle tariffe per le persone virtuose con conseguente diminuzione delle tasse. Anche per questo si spiega la scelta del porta a porta, che consente la tariffazione puntuale.Si potrebbe creare così una vera e propria sfida tra i quartieri premiando il cittadino più collaborativo, onesto e rispettoso.

A chi continua imperterrito ad affermare “Era megghiu prima” rispondiamo con un ‘assolutamente no’! Rispettiamo l’ambiente, rispettiamoci, rispettiamo Reggio e facciamo in modo di renderla sempre più pulita ed accogliente. I reggini devono adeguarsi. Il cittadino non ha più scuse. La differenziata va fatta.