Regionali Calabria, De Magistris dialoga con Tansi e i 5Stelle. ‘Io alternativo al ceto politico dominante’

L’uomo delle sfide impossibile lancia la sua rivoluzione: ‘Con me persone oneste, autonome, competenti e anche un pò folli’

Si divide tra fare il sindaco di Napoli e lanciare la sua candidatura in Calabria. Nel prossimo fine settimana tornerà nella nostra regione per continuare a tessere quella tela che gli servirà per sfidare le coalizioni tradizionali nella corsa per le regionali fissate per l’11 aprile prossimo.

Luigi De Magistris, torna insomma in Calabria, dove ha vissuto anni intensissimi vestendo i panni del magistrato, convinto di poter incarnare il sentimento di rivalsa e di rivincita dei calabresi.

È definito l’uomo dalle sfide impossibili, me per dirla con lui – intervenuto alla diretta facebook di CityNow – i sogni più grandi sono atti di realtà. E diventare il prossimo presidente della Regione Calabria per lui è un sogno che diventerà realtà insieme ai calabresi.

Le ragioni della scelta

Quando gli si chiede che cosa l’ha convinto a scendere in campo alle prossime regionali, con l’annuncio ufficiale della candidatura a Presidente, De Magistris ne fa quasi una questione sentimentale:

“Il profondo legame con la Calabria, le straordinarie realtà e potenzialità, il fatto che io sia un uomo del sud”.

A lui, finendo l’esperienza di Napoli (il suo mandato scade proprio nel 2021) l’avventura elettorale Calabrese sembra il miglior modo per ripartire.

Conosco la Calabria e la trovo dotata di potenzialità enormi e, soprattutto in questa fase di pandemia e post pandemia, si può costruire davvero tanto. Quindi, una grande sfida, difficile, in salita, e per questo affascinante”.

Le sue prime dichiarazioni, in cui parlava di “seconda terra”, proprio per esprimere il legame con la nostra regione, ha diviso l’opinione pubblica, riportando in auge il motto “la Calabria ai calabresi”:

“Seconda terra significa prima terra, perché è quella che viene immediatamente dopo quella in cui sei nato. Quindi è come se io nel fare questa affermazione avessi detto che mi sento calabrese. E senza che nessuno si offenda, la conosco sicuramente meglio, e la amo anche di più, di chi ha tradito la Calabria. Mi riferisco al ceto politico dominante di questi anni. Io ho vissuto nove anni ininterrottamente in Calabria lavorando 15 ore al giorno come pubblico ministero, quindi conosco la Calabria benissimo, e la frequento da quando ho 7 anni. Ci sono venuto sempre d’estate, ho una moglie calabrese, un figlio nato in Calabria, sono un meridionale, quindi questa cosa dello straniero, devo essere sincero, mi fa un poco sorridere perché se lo dice un cittadino, in buona fede, giustamente io rispondo. Ma quando sento che lo dice qualche appartenente a quel ceto politico calabrese che ha distrutto quella terra, penso che il traditore è chi tradisce la propria terra. Anzi, chi viene a dare tutto per una terra dove è nato credo che sia un gesto d’amore ancora più forte se vogliamo”.

Il dialogo con Tansi

Di sicuro uno dei naturali interlocutori di De Magistris, è sembrato essere sin dal primo momento l’ex numero uno della Protezione civile calabrese, Carlo Tansi, già in campo con il supporto di tre liste. Il sindaco di Napoli ha avviato un dialogo importante e dice chiaramente di ritenere che ci siano tutte le condizioni per una convergenza. Ma la sua, e questo De Magistris lo dice a chiare lettere, vuole essere una candidatura che unisce e non che divide. Per questo, per dirla con lui, non esiste un’opzione diversa dalla candidatura alla presidenza.

“Io mi sento un candidato che unisce il popolo calabrese, nel segno dell’unità, quindi non alzo mura per esempio nei confronti anche di chi sui temi dell’appartenenza ideologica la può pensare diversamente. Oggi è una battaglia importante per il riscatto, la rinascita, la liberazione della Calabria da un certo ceto politico. Carlo Tansi però è uno degli interlocutori, sennò lo schiacciamo troppo su De Magistris. Io vorrei dare voce a quella Calabria che conosco, fatta di tante storie individuali e collettive che fanno di questa terra un punto di grande orgoglio e che mi ha spinto a lanciare questa sfida. Perché se avessi pensato che la Calabria era solo fatta di quei pochi calabresi che appartengono al sistema criminale e che mi hanno fatto molto male me ne sarei scappato dalla Calabria. È evidente, questo lo voglio dire con chiarezza perché sennò andiamo nella finta narrazione o nella ipocrisia, che io c’ho riflettuto nel momento in cui deciso: io fermerò la mia corsa fin quando vinceremo, poi si inizierà a governare, quindi non c’è un’ipotesi De Magistris che non si candida. Non c’è questa opzione. Quindi, io mi candido sperando di unire, poi non dipende solo da me. Se c’è qualcuno che non ci sta, non fa niente”.

Sulla questione della candidatura alla presidenza si era consumato il primo tentativo di dialogo tra De Magistris e Tansi. Proprio quest’ultimo, forse anche per tastare il terreno, aveva escluso una sua candidatura diversa da quella alla presidenza, salvo poi ricredersi dopo il faccia a faccia dei giorni scorsi, fino a lanciare un sondaggio social sull’opportunità di fare un passo indietro in favore del sindaco di Napoli. Pubblicando i risultati lo stesso Tansi ha reso noto che i “suoi” gli suggeriscono di non lasciare il passo al sindaco di Napoli. Ma De Magistris in questo senso rilancia:

“Dico due cose: la prima è che secondo me non è un passo indietro ma uno in avanti, perché così si vince. Tansi avrebbe un ruolo importante sin dall’inizio in questa coalizione per la vittoria. Poi, e lo dico con rispetto, ma sui sondaggi io non c’ho mai fatto troppo affidamento, sia quando sono entusiasti sia quando sono fallimentari. Quando mi sono candidato, ed ho vinto 3 volte, mi davano sempre ultimo e sono arrivato primo. La seconda volta mi sono candidato a sindaco e dicevano che non avrei sicuramente vinto e ho stravinto, adesso probabilmente si dirà che non ho nessuna possibilità, quindi io penso che ci dobbiamo conquistare il consenso delle persone che devono essere protagoniste e devono poter contare in questo caso su un uomo credibile e affidabile, non tanto per quello che dice ma per quello che ha fatto. Sia in terra di Calabria, sia come sindaco di Napoli. Perché unisco le due cose? Perché noi dobbiamo mettere insieme rottura di un sistema e capacità di governo. Per cui io mi auguro che tutte le persone vicino a Carlo possano, convincerlo a fare insieme questa avventura, insieme ad altri. Io penso che stando uniti si va molto lontano e penso che la mia storia possa rappresentare, in questo momento, lo dico con umiltà ma anche con realismo, un’opportunità per la Calabria”.

L’apertura alla base del M5s

Con il Movimento 5 Stelle, sembrava ci fosse all’inizio una convergenza. Le dichiarazioni della Commissione parlamentare antimafia Morra avevano fatto pensare effettivamente ad una possibile alleanza. Poi però, i rapporti si sono raffreddati. De Magistris però, mostra di essere un politico già navigato. Non chiude le porte a nessuno e punta dritto alla base del movimento che ha rappresentato negli anni della nascita la vera forza dei pentastellati:

“Secondo me per il M5s è anche una grande opportunità questa, per tornare a quelle lotte delle origini a quelle battaglie dei meet-up, in difesa dell’ambiente, per i diritti. Il Movimento 5 stelle in Calabria possiamo dire che non è compromesso con quel ceto politico che ha governato in Regione spesso in malo modo. Poi adesso sta un pò a loro, io non ho nessuna preclusione. Loro devono decidere se vogliono realizzare insieme a noi un laboratorio politico oppure se ormai sono avviluppati senza via d’uscita al sistema romano, cioè dove non c’è alcuna voglia, da quello che annuso, di puntare sul laboratorio politico così forte, così innovativo, così rivoluzionario. Io confido molto che invece ci sia la voglia di cambiare, e al di là di quello che decideranno i partiti Io penso che ci dobbiamo rivolgere alla base, cioè a quella regione reale che lotta ogni giorno e magari è un po’ stanca di alcune logiche di partito, i nominati, di quelli che siedono in parlamento e sembra che certe volte pensino ad altro e non ai bisogni reali. Questa è una grande opportunità, e non solo per i 5 stelle, ma anche per altri movimenti e partiti”.

Alternativo al Pd

Neanche con il Partito democratico calabrese sembra ci sia un dialogo. La candidatura di De Magistris è stata percepita come calata dall’alto, mentre sullo sfondo Carlo Tansi non ha perso occasione per sparare sul Pd. In questo caso De Magistris sceglie la strada della prudenza, ma anche della schiettezza, ponendosi come alternativa alla classe dirigente che governato la Calabria degli ultimi anni:

“Affermazioni trancianti possono sembrare ingenerose nei confronti di partiti in cui c’è anche brava gente. Se pensiamo al ceto politico dominante di quel partito nel corso degli anni in Calabria, Luigi De Magistris è completamente alternativo. Io per ora non vedo nessuna condizione che si possa fare un percorso insieme. Se quello è il ceto politico di riferimento io mi candido come alternativa a quel ceto. Invece credo che posso obiettivamente e con forza rappresentare l’unità di quelli che credono anche del cambiamento dei partiti. Io penso che dal basso sia ci sia tanta gente che vuole il cambiamento di questi partiti e noi possiamo rappresentare un’opportunità per dare voce anche nei confronti di chi si trova in difficoltà all’interno dei partiti”.

Insomma, con quello che definisce a più riprese il “ceto politico dominante” De Magistris si sente completamente incompatibile.

“Con me ci saranno solo persone credibili, serie, persone che amano la Calabria, persone oneste, autonome, competenti, piene di passione e anche un pò folli. Sarà un’esperienza straordinaria. Quindi non troverete, come dire, quei cacicchi della politica che hanno distrutto questa terra. Perché la politica non è fatta di aritmetica, di somma. Non è che sei più forte se sommi i partiti che stanno con te o sommi come dire le persone portatori di clientela e pacchetti di voti. Questo è un movimento rivoluzionario, punta a chi non ha votato, punta al voto d’opinione, punta a dare un voto di libertà a chi magari finora è stato costretto a dare un voto perché legato al guinzaglio di qualcuno. Quindi si apre una stagione è completamente nuova che la Calabria a livello regionale non ha mai visto”.