Regionali Calabria, grana Muraca per il Pd. Tansi a CityNow: ‘E’ incandidabile, fatto grave’

Giovanni Muraca è il candidato del sindaco Giuseppe Falcomatà per il collegio reggino. Cosa succederà adesso ?

Muraca Tansi

A poco più di due settimane dal voto delle regionali, una grana anima il Pd calabrese e in particolare reggino. Secondo quanto previsto dal codice etico presentato da Carlo Tansi e approvato da tutta la coalizione a guida Amalia Bruni, l’assessore ai Lavori Pubblici di Reggio Calabria Giovanni Muraca non potrebbe far parte della lista dei candidati a causa del rinvio a giudizio per abuso d’ufficio all’interno del Processo Miramare.

Se infatti il Capitolo 4 del codice etico, chiamato “Condizioni ostative alla candidatura e obbligo di dimissioni”, recita al punto 4b che non potranno essere candidate persone “rinviate a giudizio per i reati di associazione o comunque collegati alla malavita organizzata” -quindi permettendo la candidatura di politici nella stessa posizione di Muraca- al capitolo 5 il codice di Tansi sembra contraddirsi, quantomeno in modo parziale, considerato che si afferma come il Pd ‘si impegna a non candidare coloro nei cui confronti è stato emesso un decreto che ne dispone il giudizio”, senza più fare riferimenti specifici.

 Lo stesso Tansi, ai microfoni di CityNow, afferma come serva il pieno rispetto del codice etico e di incandidabilità.

“Il codice etico dice espressamente che non possono essere candidati le persone rinviate a giudizio. E’ un fatto che ritengo abbastanza grave, io ho fatto una battaglia sul codice etico e non posso accettare che venga eluso in nessun modo. Noi guardiamo alla credibilità delle persone e alle regole che ci siamo imposti, non ci interessa dei voti.

Noi abbiamo vigilato con attenzione sui candidati delle nostre liste, non posso sindacare sui candidati degli altri partiti. Discuteremo all’interno del nostro movimento cosa fare, non decide Carlo Tansi da solo”, le parole del leader del Movimento Tesoro Calabria.

Con una nota stampa ufficiale pubblicata nel pomeriggio, Tansi è tornato sulla questione chiedendo ad Amalia Bruni di prendere posizione in merito.

“Apprendo dalla stampa, con forte disagio, ha dichiarato Carlo Tansi, che nelle liste del PD della Circoscrizione sud, risulta candidato una persona rinviata a giudizio nel processo “Miramare”, sembrerebbe per “abuso d’ufficio”.

Considerato che la notizia divulgata dalla stampa locale e ovviamente cavalcata dagli avversari della nostra coalizione progressista, sta creando notevole imbarazzo tra i nostri candidati e sostenitori, chiedo ad Amalia Bruni – che ritengo unica garante della trasparenza delle liste che la sostengono – di valutare, con la necessaria solerzia, se le condizione giudiziaria del candidato rientra nelle condizioni ostative alla candidabilità previste nel Codice Etico, da Lei pubblicato e adottato da tutta la coalizione progressista.

Nel caso di verifica di incandidabilità, chiediamo che Amalia Bruni, a nome di tutta la coalizione, prenda le distanze politiche e morali, da una candidatura che finirebbe per danneggiarne non solo l’immagine ma anche il risultato elettorale. Invito anche, se necessario, il Partito che lo ha candidato a intraprendere le dovute contromisure.

Se viceversa non risultano, con riferimento al Codice Etico, esservi condizioni ostative alla candidabilità, conclude Tansi, invitiamo la candidata alla Presidenza della Regione, a utilizzare il diritto di replica e di smentita nelle forme di legge.”