Occhiuto, primi passi da Presidente: una missione...e il nodo Spirlì

Primo obiettivo, fine del commissariamento. Sul tavolo anche la questione relativa alla poltrona di vicepresidente: Spirlì rischia

Poco più di una settimana fa, Roberto Occhiuto poteva alzare le braccia con largo anticipo rispetto al traguardo. Sin dalle prime proiezioni ed exit poll, era palese che il centrodestra avrebbe spazzato via gli avversari nella competizione delle regionali calabresi, possibile in simili circostanze riporre la scaramanzia nel cassetto.

Raccolta ufficialmente l’eredità dalle legislatura Santelli-Spirlì, Occhiuto in attesa di formare la giunta (a tal proposito i primi movimenti e le trattative interne alla coalizione sono già iniziate…) muove i suoi primi passi da Governatore, con una missione ben precisa in mente e un nodo da sciogliere.

Primo obiettivo, fine del commissariamento

“Sulla sanità il prossimo governo regionale si gioca tutto. Ed è quindi giusto che la responsabilità politica di questo delicato tema sia in capo al futuro presidente. Chiederò immediatamente al governo nazionale lo stop del commissariamento, oppure che il prossimo commissario sia proprio il governatore della Regione”.

La prima settimana da presidente della Regione Calabria ha ricalcato per filo e per segno le ultime settimane di campagna elettorale. E’ la sanità il primo obiettivo di Occhiuto, quasi un tormento per l’esponente di Forza Italia che si gioca tantissimo con la promessa fatta ai calabresi. Secondo quanto raccolto da CityNow, Occhiuto non ha ancora incontrato fisicamente il Ministro della Salute Roberto Speranza ma i primi dialoghi telefonici sono già partiti.

A Speranza, Occhiuto ribadirà ancora una volta quanto dichiarato in numerose circostanze nell’ultimo periodo: porre fine al commissariamento della sanità in Calabria, in alternativa assegnare la nomina al presidente della Regione, vale a dire allo stesso Occhiuto. Da capire quale sarà la decisione del Governo, in questo senso potrebbe apparire indicativo l’assist da perfetto…compagno di squadra di Mariastella Gelmini.

“La richiesta di Roberto Occhiuto è coerente con quanto dice la Corte costituzionale. La sanità calabrese è commissariata da più di un decennio, eppure non mi pare che siano arrivati grandi risultati. Non è con il centralismo, non è accentrando le competenze a Roma che si risolvono i problemi. E’ fondamentale ridare la sanità ai calabresi“, aveva dichiarato nelle scorse settimane il Ministro per gli Affari Regionali. Sarà dello stesso avviso il Governo al punto da dare risposte positive ed immediate?

Il nodo Spirlì: la poltrona traballa

In attesa di capire le intenzioni del Governo sulla fine del commissariamento della sanità in Calabria, Occhiuto deve ragionare sulla formazione della giunta. Prime trattative partite, c’è da tenere in equilibrio uno scacchiere che deve fare i conti con numerosi braccio di ferro e prove di forza.

Uno dei ruoli più delicati da assegnare è quella di vicepresidente della Regione. In teoria si tratterebbe di una poltrona già assegnata, precisamente al f.f. Spirlì, in nome degli accordi pre-elettorali. Così però non sembra essere, e venti contrari sempre più forti soffiano in direzione opposta, anche internamente alla stessa Lega. Spirlì si è trincerato in un silenzio che sembra a metà tra il tattico e il preoccupato. Non è un mistero che la Lega in Calabria viva settimane di fibrillazioni, con una riorganizzazione del partito di Salvini che non decolla e nuove possibilità di una ‘ripartenza 2.0’ all’orizzonte.

Ultima novità in ordine temporale, le dimissioni del sindaco f.f. di Villa San Giovanni Maria Grazia Richichi (candidata alle regionali con la Lega, nelle circoscrizione Sud), che nel momento dell’addio non ha nascosto di non essere stata supportata a dovere in occasione della tornata elettorale. Sempre rimanendo alle ultime regionali calabresi, non ha certamente aiutato inoltre la mancata elezione di Stefano Princi, candidato sostenuto con vigore da Spirlì e dal sindaco di Taurianova Roy Biasi che ha dovuto cedere il passo al preside Giuseppe Gelardi.

Se la poltrona di vicepresidente per Spirlì appare a rischio, lo stesso può dirsi per la Lega? Si…e no. Il partito di Salvini infatti è pronto a rivendicare con forza il ruolo di vice-Occhiuto, a prescindere da chi sarà a rivestirlo, tanto da avere pronti un ‘piano B’. Se la figura di Spirlì dovesse (tornare) poco gradita agli alleati di coalizione, Salvini punterebbe su Filippo Mancuso quale vice presidente della Regione, con Spirlì che a quel punto potrebbe diventare coordinatore regionale della Lega considerato che Saccomanno sembra vicino ai saluti.