Mimmo Lucano ricorre in appello. La difesa: ‘La legge Severino non è applicabile’

L’avvocato Daqua deposita ricorso contro la decadenza: “Solo il giudice penale può valutare l’abuso di potere”

Lucano su decadenza

L’avvocato Andrea Daqua, che difende Mimmo Lucano sin dall’inizio della sua nota e travagliata vicenda giudiziaria legata alla gestione dei flussi dei migranti, ha depositato il ricorso presso la Corte di Appello di Reggio Calabria contro la sentenza del tribunale di Locri.

Qualche giorno fa il tribunale aveva dichiarato la decadenza di Lucano da sindaco di Riace, accogliendo il ricorso del prefetto di Reggio Calabria, dopo che il consiglio comunale del piccolo centro della Locride si era opposto alla cessazione del suo mandato per effetto della legge Severino.

Appello sospensivo: Lucano resta sindaco

L’appello sospende l’esecuzione della sentenza del tribunale di Locri e lascia Lucano al suo posto. L’udienza è fissata per il 9 gennaio 2026.

Già assolto da tutti i reati del processo Xenia per i quali, in primo grado, era stato condannato a 13 anni e due mesi, eccetto un falso ideologico relativo a una determina, con pena sospesa di 1 anno e sei mesi, Lucano, oggi anche europarlamentare, è rimasto imbrigliato nelle disposizioni previste in materia di incandidabilità e divieto a ricoprire cariche elettive e di governo, conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.

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La linea della difesa: “La Severino non è applicabile”

Immediata la difesa del suo legale con la citazione in appello per sciogliere un nodo tutto giuridico:
«Oggetto del ricorso intentato dalla prefettura non era l’esistenza o meno del reato di falso ideologico – spiega Daqua ma se tale reato fosse stato commesso, o meno, con “abuso di potere o in violazione dei doveri inerenti alle funzioni”. Una valutazione che compete solo al giudice penale, non potendo, il giudice della decadenza, sostituirsi ad esso. Ma sia la Corte d’Appello sia la Cassazione hanno escluso l’abuso di potere e la violazione dei doveri nella condotta di Lucano, comprovando, quindi, che la legge Severino non può essere applicata».

Fonte: Il Sole 24 Ore