Covid, la ricerca del prof. Ferrara contro il Covid: ‘Risultati importanti in pochi mesi’

Un team di studiosi sta portando avanti un'interessante ricerca nata dal prof. Massimiliano Ferrara, docente reggino della Mediterranea

esame tac covid

Dallo zapping in tv alle equazioni differenziali.

Il prof. Massimiliano Ferrara, attraverso particolari strumenti matematici, dopo aver analizzato alcuni dati offerti dalla televisione, decide di studiare meglio il modello di previsione sul numero dei contagi attraverso un sistema fisico. Il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane (Di.Gi.ES), Research Affiliate presso l’Università Bocconi e Delegato per l’Italia presso l’European Mathematical Society, decide di testare l’adattabilità del sistema matematico alla diffusione del Covid.

LA SCINTILLA NELLA RICERCA DEL PROF. FERRARA

“Avevo stimato bene l’andamento del contagio – spiega ai nostri microfoni il prof. Ferrara – Avevo previsto che tra il 5 e il 13 aprile ci sarebbe stato il raggiungimento del picco della curva dei contagi. Ho mandato così questa mia ricerca ad un collega iraniano attualmente in Malesia presso la più importante università e abbiamo iniziato a immaginare su come questo modello potesse affiliare la sfera di previsione del fenomeno.

I due ricercatori introducono così alcuni elementi matematici innovativi utilizzando anche dati esclusivi in possesso dell’Università malesiana con riscontri anche nella provincia di Wuhan. Il modello è stato poi testato e vagliato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“Si hanno così i primi riscontri sulla sfera previsionale della nuova modellistica che abbiamo elaborato”.

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NASCE UN TEAM DI RICERCA INTERNAZIONALE

“Abbiamo costituito un gruppo di studiosi formato da 15 persone che riflettono diverse potenzialità della ricerca e la Bocconi ha dato anche un contributo a sostegno dello studio credendo nel progetto molto più di altre università. A distanza di sette mesi la ricerca inizia a produrre importantissimi frutti per alcuni importanti risvolti che sta assumendo. Aldilà dei modelli previsionali siamo riusciti anche ad elaborare un modello di intelligenza artificiale che utilizza tre normali algoritmi ‘Deep’ che vengono utilizzati singolarmente per la riproduzione delle immagini, le abbiamo combinate con un algoritmo originale e abbiamo migliorato la qualità delle immagini delle tomografie assiali computerizzate ovvero le TAC – spiega il prof. Ferrara – Questo procedimento ci consente di accelerare il risultato delle TAC a livello toracico e quindi di poter fare una diagnosi sulla situazione dello stato polmonare riferito al potenziale paziente affetto da Covid”.

Il team di ricerca diretto dal docente reggino ha utilizzato materiale proveniente dall’America e dall’Asia confrontando i vari risultati.

RISULTATI DELLA RICERCA

“Per stabilire il livello di aggressività del virus su alcuni organi vitali nonchè per verificare il livello virologico raggiunto dal virus, la TAC è molto più precisa rispetto alla diagnosi di un semplice tampone. Perchè il tampone stabilisce la positività o meno del virus ma non il carico virale”.

Grazie alla ricerca portata avanti dal team guidato dal prof. Ferrara è possibile dunque implementare i tradizionali strumenti di realizzazione TAC attraverso la nuova modellistica cercando di migliorare il livello di diagnosi all’interno degli ospedali.

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