Falcomatà e il toccante ricordo del fratello scomparso: ‘Nei sorrisi della fragilità sento ancora Bruno’

"È nato con un problema al cuore, qualcosa che 40 anni fa non ti consentiva di vivere". Un racconto personale e inedito

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“Si chiamava Bruno, oggi avrebbe avuto 45 anni.

Era mio fratello”.

Inizia con queste parole il racconto inedito e toccante del sindaco Falcomatà in un post pubblicato sui social. Un ricordo personale che si lega alla fragilità:

“La sua vita terrena è durata tre mesi. È nato con un problema al cuore, qualcosa che quarant’anni fa non ti consentiva di vivere ed oggi ti consente ti vivere una vita col freno a mano tirato.

Io sono nato tre anni dopo e in casa se ne è parlato poco, mia madre ha portato questo dolore da sola, senza condividerlo con nessuno. Per proteggerci, come sempre.

Eppure ho sempre percepito un legame, anche se quello che ci lega è qualcosa che non si può spiegare con le leggi dell’uomo e della ragione. Come se i battiti di quel cuore malandato tornassero a farsi sentire più forte in determinati momenti.

E questi battiti aumentano quando saluto, parlo, sorrido e abbraccio qualcuno che, nella sua fragilità e innocenza, nel suo essere “speciale”, mi fa sentire – in quei sorrisi e in quegli abbracci – la presenza netta di mio fratello”.

Il primo cittadino ha poi concluso:

“Sentivo di condividere con voi questo pensiero, nel giorno in cui la sua vita terrena, quarantacinque anni fa, si concludeva per rinascere a nuova vita negli occhi, nei sorrisi e negli abbracci di quella meravigliosa umanità che ho la fortuna di incontrare quotidianamente sul mio cammino”.