Rimozione della targa a Palazzo Crupi, Lamberti Castronuovo: ‘Paura di una epigrafe’

"L’approccio puerile alla politica scatena una serie di conseguenze devastanti" le parole di Lamberti Castonuovo e l'annuncio della conferenza stampa

Eduardo Lamberti Castronuovo (3)

Il dottor Eduardo Lamberti Castronuovo, nel suo editoriale trasmesso su RTV commenta la rimozione dell’epigrafe dedicata al meridionalista Pasquino Crupi al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria.

Paura di una epigrafe

Quando chi amministra si abbandona a paure e vendette verso l’avversario politico o peggio chi ha saputo fare meglio, prima e con amore, compromette la sua credibilità, ammesso ne abbia ancora qualche residuo.

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L’approccio puerile alla politica scatena una serie di conseguenze devastanti. Prova ne siano le incontestabili condizioni della città che palesa un decadentismo da far paura, dove con i lustrini e lo scopiazzamento maldestro di termini ed iniziative, non basta a nascondere una serie di insuccessi. La sinergia virtuosa non appartiene, neppure dialetticamente, a questo Sindaco, che – una volta per tutte lo si dica – deve la sua elezione al Cognome che porta e la sua rielezione ad un marchiano errore della destra.

L’importanza storica dell’epigrafe rimossa

Le risorse culturali di questi amministratori, fortunatamente sulla via dell’oblio politico, appaiono scadenti e conducono ad azioni abominevoli come quella della rimozione di un pezzo di storia, rappresentato da una epigrafe all’ingresso di un palazzo che non era nulla se non un ricettacolo di immondizie, mobili dismessi, residui di toner a migliaia, diventata, grazie alla ferrea volontà di amministratori illuminati e di dirigenti di rango, un luogo dove cultura e legalità si possono scrivere senza sbagliare, accentando o meno la e.

Un Palazzo dove i giovani hanno potuto apprendere tre cose. La prima è che il malaffare non paga e ogni bene detenuto illegittimamente torna allo Stato, cioè al Popolo. La seconda è che i malavitosi sono vulnerabili, come e peggio dei cittadini normali, visto che sono stati truffati anche loro: alcuni falsi, con firma di grandi autori, facevano parte degli acquisti di costoro. La terza è che la sinergia tra politica e poteri dello Stato porta a risultati esaltanti.

Un gesto di grave impatto per la città

Al di là di queste riflessioni resta il fattaccio che diventa difficile catalogare. Rimuovere una epigrafe che portava il nome del letterato cui è stato dedicato il Palazzo, a seguito di referendum popolare, nonché la firma di coloro che sono stati gli ideatori dell’iniziativa, è stato un atto di tale portata negativa per la Città, soprattutto, che meriterebbe altro che parole di condanna.

A livello personale resto annichilito da un comportamento disgustoso di tutti coloro i quali, a partire dal Sindaco, si sono resi responsabili a qualunque titolo di un misfatto di tale portata. Dovranno, tutti, risponderne, ove ricorrano gli estremi di reato, davanti alla Giustizia, alla quale mi rivolgo. Di certo ci dovrà essere un atto che ne disponga la rimozione con tanto di motivazione. I miei legali già da domani si attiveranno per richiedere quell’accesso agli atti, previsto dalla Legge.

Domande senza risposta sulla legalità dell’azione

Chi aveva il potere di perpetrare un tale misfatto contro il patrimonio della Città? Il palazzo è proprietà privata? Il sindaco ne può disporre come vuole? E la sovrintendenza che dice su una evidente alterazione di un reperto storico? A questi ed altri quesiti qualcuno dovrà pur rispondere.

In ogni caso alla cittadinanza il diritto, se crede, di condannare un gesto che l’ha privata di un qualcosa che avrebbe potuto e dovuto dimostrare ai Milanesi, accorsi al Palazzo, per lo scambio di opere confiscate, che la legalità non alberga da oggi in quel palazzo, ma dal 7 Maggio dell’anno 2016!.

Un atto contro cultura e legalità

Vergogna. Chi ha nascosto la verità non ha il diritto di parlare di legalità e non può ergersi ad esempio ai giovani che in quel palazzo hanno, dal 2016, appreso quei tre principi sacrosanti di cui ho già detto. Cultura e legalità vanno di pari passo. E chi dimostra di avere uno spessore culturale vicino alla zero non sa cosa sia la legalità, men che meno la legittimità di atti di imperio.

Conferenza stampa sulla rimozione dell’epigrafe

Per approfondire questo episodio e analizzarne le conseguenze civili e legali, si terrà una conferenza stampa martedì 11 febbraio alle ore 18, presso il Piccolo Auditorium di Via Giusti, 1 (penultima traversa di viale Amendola, ex salita Mauro).

L’evento sarà con prelazione per i giornalisti ma aperto al pubblico, con interventi strutturati secondo tempi europei.

Interverranno:

  • Giuseppe Raffa, già presidente dell’ex Provincia
  • Eduardo Lamberti-Castronuovo, già assessore alla cultura della Provincia
  • Consiglieri comunali e metropolitani

Argomento della conferenza

L’incontro sarà incentrato sulla rimozione dell’epigrafe dal Palazzo della Cultura e sulle sue implicazioni giuridiche e amministrative. Inoltre, sarà l’occasione per una riflessione più ampia sullo stato della cultura a Reggio Calabria e sulle conseguenze di atti giudicati illegittimi.

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