'Rinascita - Scott' a PresaDiretta: 'Numeri impressionanti ma non è solo cronaca giudiziaria' - VIDEO

Il racconto di Rinascita Scott dalle parole del giornalista Iacona

E’ una delle indagini più importanti degli ultimi anni contro la ‘ndrangheta. Nella serata di ieri Presa Diretta, la nota trasmissione di Rai Tre, condotta dal giornalista Riccardo Iacona, ha dedicato un’intera puntata portando in televisione per la prima volta l’inchiesta “RinascitaScott”.

“E’ la notte del 19 dicembre del 2019 quando la città di Vibo Valentia e l’intera provincia si illuminano di blu. Tremila carabinieri stringono d’assedio tutta la provincia e nella notte, casa per casa, arrestano 340 persone tra boss e gregari della ‘ndrangheta”.

Comincia così il racconto dell’inchiesta Rinascita Scott realizzata dalla Procura Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

RINASCITA SCOTT, SMANTELLATE LE COSCHE DI ‘NDRANGHETA DI VIBO E PROVINCIA

Dall’interno dell’elicottero il comandante Bui della I sezione del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia mostra il territorio interessato:

“Sorvoliamo il paese di Zungri dove è attiva una locale di ndrangheta con a capo ‘la bestia’, Giuseppe Antonio Accorinti. Una zona caratterizzata da un indotto economico principalmente basato da attività agricole. La locale di Zungri ha acquisito ed estorto aziende agricole e contemporaneamente attivato un narcotraffico internazionale importando droga dal Brasile”.

Ogni Comune aveva i suoi ‘ndranghetisti, come San Gregorio d’Ippona.

RINASCITA-SCOTT, IL RACCONTO DI UNA LUNGA SCIA DI SANGUE

Impressionante il numero delle persone coinvolte. Solo a Vibo vengono disarticolate tre ‘ndrine e più di 60 le persone arrestate. Nell’inchiesta viene ricostruita la lunga scia di sangue che le cosche del vibonese hanno lasciato dietro di sé. Una violenza inaudita che ha terrorizzato un’intera comunità con oltre 80 casi di lupara bianca che testimonia la volontà della ‘ndrangheta di voler cancellare ogni traccia.

LUIGI MANCUSO, IL CAPO DEI CAPI ‘AMICO’ DELLO STATO

Al centro dell’inchiesta, secondo gli inquirenti, c’è Luigi Mancuso, classe 1954. E’ considerato il capo dei capi, il supremo. Mancuso comandava tutte le locali di Vibo e provincia da Limbadi.

Catturato sul treno mentre tornava da Milano in Calabria. I Ros hanno dovuto anticipare di un giorno l’operazione perchè dalle intercettazioni si era scoperto che Mancuso conosceva il giorno e l’orario della cattura.

“Questo dimostra la facilità con la quale la famiglia Mancuso aveva i contatti con la pubblica amministrazione”.

In Rinascita Scott vengono coinvolti infatti anche uomini dello Stato che si sarebbero messi al servizio della ‘ndrangheta. Come Giancarlo Pittelli, ex parlamentare di Forza Italia, avvocato e principe del foro di Catanzaro.

RINASCITA SCOTT, NON SOLO CRONACA GIUDIZIARIA

“L’inchiesta però – racconta Iacona – non è solo cronaca giudiziaria. E’ una questione di democrazia e libertà che ci riguarda tutti”.

Non è un’operazione come le altre e non solo per il numero degli uomini dei carabinieri (oltre 3000) e per il numero degli indagati (469) e per il numero degli arrestati (334). RinascitaScott è anche la dimostrazione di come la ‘ndrangheta abbia avuto facilmente accesso dentro gli uffici della Procura.

Il procuratore Gratteri non ha guardato in faccia nessuno e ha spostato decine e decine di uomini, a tal punto da avere un ufficio ‘pulito’.

QUI LA PUNTATA INTEGRALE