Ritrovato in Messico il cadavere del presunto killer di Ang Musitano

Omicidi, fughe e sparizioni misteriose: quella scia di sangue che dal Canada porta in Messico

Si allunga fino in Messico la lunga scia di sangue che lega la Calabria alla regione dei grandi laghi in Canada. Uno dei principali indiziati per l’omicidio di Angelo “Ang” Musitano – già pezzo grosso del crimine organizzato d’origine calabrese nella zona di Toronto, ucciso da un commando di fuoco nel vialetto della sua abitazione nel maggio del 2017 – è stato infatti ritrovato cadavere in un’auto abbandonata in una zona remota del Messico rurale. Il corpo di Michael Graham Cudmore, riferisce l’emittente canadese Cbc, è stato ritrovato alla fine di giugno, ma la notizia è stata resa pubblica solo nei giorni scorsi, all’interno di una macchina finita in un canale di scolo in una zona desertica del Messico.

UNA LUNGA SCIA DI SANGUE

Cudmore, gangster di piccolo cabotaggio ma con diversi passaggi nelle carceri di mezzo Canada, era sospettato di essere tra i responsabili dell’omicidio di Angelo “Ang” Musitano. L’uomo sarebbe stato infatti ingaggiato come killer “a contratto” dalle famiglie rivali per togliere di mezzo l’ex protetto dei Rizzuto – famiglia di primo livello del crimine organizzato canadese – e una serie di altri personaggi legati al sottobosco criminale che opera nei sobborghi di Toronto. Nella “lista” fornita a Cudmore infatti ci sarebbe stato anche Saverio Serrano, rimasto gravemente ferito in un agguato nel marzo del 2017 a Vaughan, cittadina a forte immigrazione calabrese in Ontario, nel quale rimase uccisa la giovane fidanzata del vero obiettivo dei killer, Mila Barberi di appena 28 anni. Accusato di entrambi gli omicidi, Cudmore sarebbe volato in Messico alla fine di maggio del 2017 – appena una manciata di giorni dopo l’omicidio di Musitano – facendo perdere le sue tracce, almeno fino alla fine di giugno di quest’anno, quando il suo corpo senza vita è stato ritrovato abbandonato in un fosso dalla polizia messicana.

DALLA PADELLA ALLA BRACE

A vergare col rosso del sangue questa storia che sembra tirata fuori da un set hollywoodiano ci sarebbero poi altri due personaggi: entrambi, seppure con carature molto diverse, apparterrebbero al mondo del malaffare canadese e sarebbero in qualche modo coinvolti negli omicidi, ed entrambi, come il loro sodale Cudmore, avevano pensato bene di cercare riparo e protezione, oltre il Rio Bravo. A cercare salvezza in Messico dopo il doppio omicidio – sospettano gli inquirenti della task force messa in piedi dalle autorità canadesi – ci sarebbe stato infatti anche Daniele Carlo Ranieri, considerato come pezzo da ’90 della ramificazione “torontiana” del clan dei Rizzuto (che ha base operativa a Montreal), e Daniel Tomassetti. E se di Tomassetti, considerato dagli investigatori come gangster di poco conto e accusato assieme a Cudmore degli omicidi di Musitano e Barberi, si sono perse le tracce dal gennaio del 2018 «non sappiamo dove sia – hanno raccontato i suoi familiari interrogati dagli inquirenti – sappiamo solo che ha paura», il corpo di Ranieri venne rinvenuto alla periferia di Cancun nel marzo del 2018: era stato incaprettato e poi finito con un colpo alla testa in pieno stile mafioso.

PUNTO DI NON RITORNO

L’omicidio di Ang Musitano – il cui padre, conosciuto come la “bestia di Delianuova, era fuggito in Canada dal piccolo paese aspromontano dopo avere ammazzato la sorella sospettata di intrattenere una relazione adultera – rappresenta uno degli omicidi eccellenti che hanno interessato la zona compresa nell’area metropolitana di Toronto, in Ontario, negli ultimi anni. Nel giro di pochi mesi infatti, oltre allo stesso Musitano, cadono sotto i colpi dei sicari, Cecè Luppino (anche egli di origini oppidesi, ammazzato a gennaio 2018, figlio di Rocco Luppino considerato dagli inquirenti come personaggio influente e in contatto con i maggiori clan che operano in nord America), Cosimo Commisso (ammazzato a Woodbridge alla fine di giugno del 2018), Antonio Sergi (aka Tony Large, considerato personaggio influente delle cosche della Locride trapiantate oltreoceano, ammazzato alla periferia di Toronto nel marzo del 2017 con un unico colpo alla testa), fino a “Fat” Pat Musitano, fratello di Angelo e giustiziato da un commando di fuoco lo scorso mese di luglio nei pressi della sua abitazione.

Ora, con la scoperta del cadavere di Cudmore, la lunga scia di sangue dal copione tarantiniano, ha oltrepassato i confini consoni del crimine calabrese sulle sponde dell’Atlantico, sbarcando nel feudo dei narcos messicani. Una svolta che non lascia presagire nulla di buono.