Reggio, le cooperative sociali chiedono tutela

Una conferenza stampa per sollecitare le istituzioni in seguito alle azioni delittuose subite dalla 'Casa del Sole'

Il furto dei mezzi agricoli subito dalla coop Casa del Sole rappresenta l’ennesimo evento delittuoso che colpisce  chi in territori difficili della regione sono  impegnate a utilizzare, per fini sociali, terreni e beni confiscati ai clan di ndrangheta.

Esperienze che non solo producono frutti ed occupazione alternativi alla imprenditoria mafiosa ma, che nei territori rappresentano dei veri e propri presidi di legalità e di democrazia che vengono visitati anche dagli studenti delle scuole e indicati come   esempio concreto di come sia possibile fare  impresa in Calabria senza soggiacere al ricatto. Presenze  fastidiose ed ingombranti per chi vuole continuare ad esercitare il controllo mafioso del territorio.

Le azioni delittuose commesse di continuo  recano danni economici insopportabili ad imprese che non dispongono di capitali di riserva e che rischiano seriamente di chiudere,  arrendendosi così, a chi vuole cacciarli dal territorio.

Purtroppo, finora nessuno degli autori di questi gesti criminali è stato individuato ed assicurato alla giustizia. Non sono state attivate nemmeno modalità di prevenzione tali da scoraggiare ulteriori attività criminose.

Per questo le coop hanno deciso di parlare pubblicamente, per sollecitare le istituzioni  a voler fare un cambio di passo e considerare queste realtà di lavoro, veri e propri presidi di legalità, obiettivi sensibili da tutelare ad ogni costo. Lo  faranno con una conferenza stampa che si terrà martedi 23 giugno ore 11.00 davanti alla casa del sole di gallina Reggio Calabria, insieme con Libera e RLR-la libertà non ha pizzo