Rumiz al TgR Rai racconta la Calabria e il Sentiero del Tracciolino: "Qui si respira leggenda"

Il "Sentiero del tracciolino", definito anche

Il “Sentiero del tracciolino“, definito anche “Sentiero azzurro“, è un vero e proprio “balcone” sullo Stretto. Un luogo di incontaminata bellezza tra infinite meraviglie vegetazionali poste ad ogni passo, con uno sfondo pressoché unico.

Fotografi, naturalisti e semplici turisti ne rimangono affascinati sin dal primo sguardo, perché da qui è possibile osservare il Mediterraneo da mille differenti inquadrature. A parlare della meraviglia calabrese questa volta è il TgR – Calabria in un servizio andato in onda qualche tempo fa.

Nel servizio dell’inviata Giulia Bondi la protagonista è ovviamente lei, la Calabria con la sua storia secolare. A raccontarne le vicende sono lo scrittore e viaggiatore Paolo Rumiz e la guida naturalistica Antonello Scarfone che cerca di ripercorrere le sensazioni che questo luogo, datato 2000 anni, regalano al visitatore. Rumiz invece afferma: “Conosco bene il Mediterraneo, ma pochi luoghi al mondo hanno la potenza che questo sentiero offre”. Parole forti che toccano l’animo di chi quella terra l’ha vissuta e calpestata e per molto tempo ha temuto di vedere ignorate bellezze che invece andrebbero valorizzate.

Il Tracciolino si snoda da Palmi fino a Bagnara in un lembo di terra che racchiude al suo interno meraviglie indicibili. “Con questo utero, che è lo Stretto – continua RumizIl mare sprofonda e ha una densità di leggende pazzesca”.

Lo sguardo riesce a spaziare da Capo Vaticano fino a Scilla e all’imbocco settentrionale dello stretto di Messina senza tralasciare la possibilità di sbirciare sull’Etna e di contare una ad una le isole Eolie, dalle più vicine alle più lontane. Insomma, un panorama mozzafiato continuo, apprezzato da turisti ed escursionisti di tutto il mondo.

La sua storia parte da lontano, il Tracciolino è davvero un antico sentiero, che conta quasi più di 2000 anni. Leggende millenarie di lotte e guerre, tra le più famose vi sono di certo quella della Sirena e del Porto Oreste. Cariche di sale o di pesce erano proprio le donne a percorrere per lo più questo sentiero quasi fino a Reggio Calabria. Per farlo ancora basterebbe sistemare un ponticello pedonale crollato da anni.

“Qui insieme al vento si respira leggenda”.